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Cronaca

“Quelle armi le usavo per il tiro a segno”: torna libero Cannalire

Interrogato e scarcerato dal gip il brindisino arrestato tre giorni fa dai carabinieri: "Non era un silenziatore, ma un contrappeso che si compra su internet e lo stavo montando seguendo le istruzioni". Accolta l'istanza del difensore Daniela d'Amuri, il pm chiedeva la conferma dei domiciliari. Disposta una perizia

BRINDISI – “Non era un silenziatore, ma un contrappeso che si usa di solito quando si spara al tiro a segno: sono pezzi in vendita su internet e li ho comprati per montarli sulle pistole per uso sportivo seguendo le istruzioni. Tutto qua, non c’è altro”.

cannalire alessandro-2Torna in libertà Alessandro Cannalire, 44 anni, di Brindisi, dopo aver risposto oggi alle domande del gip Stefania De Angelis, per spiegare la provenienza e l’uso dei pezzi per armi trovati tre giorni fa nella sua abitazione dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia, stazione del quartiere Casale. C’era il sospetto che potesse trattarsi di un laboratorio per modificare le armi e persino per costruire una mitraglietta e per questo il brindisino era stato arrestato, ai domiciliari,  con le accuse di detenzione abusiva di armi e munizioni e alterazione di armi.

L’interrogatorio, in sede di convalida dell’arresto, si è svolto questa mattina, lunedì 17 aprile, alla presenza del difensore dell’indagato Daniela d’Amuri. La penalista, all’esito delle risposte, ha chiesto la remissione in libertà, mentre il pubblico ministero Valeria Farina Valaori ha insistito per la conferma della misura coercitiva degli arresti domiciliari. Il gip ha convalidato l’arresto e allo stesso tempo ha restituito la liberà a Cannalire, anche tenuto conto dello status di incensurato, disponendo  una perizia sui pezzi trovati dai carabinieri.

Secondo l’indagato, si tratta di contrappesi che possono essere venduti e acquistati anche in rete e che vengono montanti seguendo delle istruzioni. Così come voleva fare lui.

Nel suo appartamento sono state trovate: una pistola di marca “Smith & Wesson” calibro 22 LR, modello 422 sportiva, con regolare numero di matricola, considerata arma alterata perché all’estremità della canna era stato inserito un silenziatore artigianale in ferro; una carabina calibro 22 anche in questo caso regolare numero di matricola, con serbatoio inserito e manufatto artigianale considerato un silenziatore. I carabinieri hanno anche trovato due cartucce calibro 9, tipo 380 Gfl, “verosimilmente esplose e sprovviste di ogive”.


 

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