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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Querelato da Enel per un video, ora assolto

BRINDISI - Non solo l’autore del video di denuncia sugli scarichi della centrale Federico II di Cerano è stato assolto, nel tardo pomeriggio di oggi, ma Enel Produzione è stata condannata a pagare le spese dell’intero processo e a versare un risarcimento danni pari a 4.550 euro.

BRINDISI - Non solo l’autore del video di denuncia sugli scarichi della centrale Federico II di Cerano è stato assolto, nel tardo pomeriggio di oggi, ma Enel Produzione è stata condannata a pagare le spese dell’intero processo (allo Stato oltre che all’imputato) e a versare un risarcimento danni pari a 4.550 euro.

La vicenda è ben nota alle cronache, il giudizio e la battaglia di un cittadino americano, ma residente a Brindisi, che realizzò il filmato e lo postò su Youtube. Si è conclusa oggi, con la sentenza del giudice monocratico Vittorio Testi che ha ritenuto Edward Dibble, 56 anni, nativo di Houston (Usa) del tutto estraneo alle accuse “per non aver commesso il fatto”. E' difeso dagli avvocati Gianvito Lillo e Leonilda Gagliani.

Venivano denunciati oltre al resto i cattivi odori che provenivano dagli scarichi idrici dell’impianto. Sosteneva che la temperatura avesse alterato la fauna ittica dei fondali della zona circostante. Il video fu realizzato e pubblicato il 15 ottobre nel 2008. A sporgere querela fu Antonino Ascione, responsabile dell’Unità Business Enel Produzione di Brindisi.

La querela di Ascione era stata già vagliata dal giudice per le indagini preliminari Eva Toscani che aveva, ritenendo la sussistenza della diffamazione, emesso decreto penale di condanna di Dibble al pagamento di una multa. Ma lo statunitense non accettò il provvedimento perché ritenne e ritiene di non avere diffamato alcuno e il giudice Toscani lo mandò a giudizio ordinario, certo di poter dimostrare la propria innocenza. Per gli avvocati dell’imputato si tratta di una “sentenza storica” in quanto “Enel dovrà pagare le spese processuali anche allo Stato per il denaro complessivamente speso nel giudizio”.

Davanti al giudice, nel corso della propria testimonianza Dibble aveva sostenuto di aver parlato di Enel riportando quello che i giornali scrivono da tempo, riportando le opinioni degli ambientalisti e anche di amministratrori e politici. Nel filmato diffuso attraverso Youtube, Dibble, ormai brindisino a tutti gli effetti, tra le altre cose affermava che l’acqua scaricata in mare dalle condotte era causa di odori non proprio gradevoli e che la temperatura degli scarichi idrici, vanamente irrorati attraverso ugelli per raffreddare il flusso, aveva alterato la fauna ittica dei fondali della zona circostante.

 

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