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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Raccolta rifiuti, a Brindisi si arranca: "Per favore, aiutateci"

“Buonasera, abito a Brindisi alle spalle del Parco Di Giulio. Da quando ci hanno privato dei cassonetti grandi, la nostra strada è uno schifo a livello igienico."

BRINDISI - “Buonasera, abito a Brindisi alle spalle del Parco Di Giulio. Da quando ci hanno privato dei cassonetti grandi, la nostra strada è uno schifo a livello igienico. I sacchetti depositati davanti ai portoni non vengono ritirati con regolarità e soprattutto l’umido staziona fino a due giorni. Che nessuno provi a dare la colpa ai cittadini perché non è così.”

“Noi aspettiamo i carrellabili già da quasi due settimane, ma quando arriveranno non sapremo dove metterli perché il problema sarà sempre lo stesso: depositare la spazzatura sotto casa, ma non vederla raccolta in tempo utile . A nessuno importa dell’igiene. La nostra strada (ma d’altronde tutta Brindisi è così ) è indecente! Il puzzo è quello dei ..... non voglio andare oltre ...!”

“Ho provato a telefonare al numero verde di Ecotecnica , ma hanno sempre ragione loro. Ho chiamato il responsabile del Comune , ma ha ragione sempre lui. E a noi chi ci aiuta ? Vi prego cercate di fare qualcosa perché questa situazione abbia fine. Fate  in modo che ci rimettano almeno i cassonetti grandi per evitare questi scempi sotto casa.”

“Io ormai (e non solo io ma tutti noi) ci vergogniamo a far venire qualcuno a casa. I topi fra poco li troveremo in ascensore.  E credetemi, nella mia strada abitano tutte famiglie perbene,  rispettose delle regole . Cortesemente vi chiedo di aiutarci. Grazie.”

Questo il messaggio giunto sull’account Whatsapp di BrindisiReport da parte di una cittadina, che certamente riferisce ciò che tanti a Brindisi pensano. Da quando è stata mandata via Monteco (prendiamo l’episodio come riferimento cronologico e constatazione obiettiva, non per procurare un assist a quell’azienda), la città è in preda ad una crisi continua nel settore dell’igiene urbana.

Resta grave intanto il fatto che l’Aro non riesca a portare a conclusione un bando definitivo per la designazione del gestore unico del servizio di raccolta, differenziazione e trasporto rifiuti, nonché gestione degli impianti connessi. Resta grave il permanere della chiusura della discarica e dell’impianto di Cdr. Resta grave la mancanza di un impianto di compostaggio in grado di servire la provincia di Brindisi abbattendo i costi del trasporto in siti privati di province vicine.

Ma, a sottolineare la precarietà di tale situazione, è anche il fatto che ai bandi a termine promulgati con ordinanze sindacali o commissariali, si presentino imprese di dimensioni non adeguate al servizio di una città di poco meno di 90mila abitanti, complessa nei suoi assetti urbanistici, con una mano d’opera nel settore – che ogni impresa deve ereditare – di altrettanto complessa gestione (non bisogna dimenticare ciò che è avvenuto nel corso della gestione Monteco), e in un contesto anche segnato da varie indagini penali di cui ancora non si conosce l’esito.

Del resto, chi potrebbe essere interessato a contratti semestrali o annuali, a fronte del costo di gestione del servizio. Chi volete che investa sulla “grana Brindisi” nel brevissimo termine, e non invece in una prospettiva decennale? Sino a quando non si riuscirà a far decollare quella gara, sarà solo un miraggio avere una città pulita come si aspettano i cittadini, già costretti a sopportare un livello della qualità della vita appesantito dall’inquinamento, dai rischi per la salute, da una sanità che funziona male, dai problemi del lavoro e da una politica incapace.

Senza dimenticare che i brindisini pagano un tributo per la raccolta rifiuti tra i più alti d’Italia. Perché in altre città della provincia invece, sia pure in attesa del famoso gestore unico, le cose funzionano diversamente? Forse perché si tratta di centri urbani meno problematici, perché le amministrazioni comunali sono state più efficienti e non condizionate da interessi elettoralistici, perché le ditte sono strettamente controllate?

Anche questo è vero. Ma ecco cosa avviene in una città di circa 35mila abitanti e problematica per la necessità di estensione del servizio alle campagne, fittamente abitate soprattutto in estate. A Ostuni è proprio il problema della raccolta nelle contrade la questione spinosa, mentre in contesti di agglomerati di condomini paragonabili a quello dove vive la cittadina di Brindisi autrice del messaggio, le cose vanno in questo modo.

Tutti i condomini sono stati dotati subito dei bidoni carrellabili; ci sono piccole cooperative che la sera trasportano all’esterno dei cancelli i bidoni, che vengono vuotati nelle prime ore del mattino dalla società di igiene urbana (di notte in estate), per essere riportati all’interno nelle ore successive sempre dagli addetti o addette delle cooperative. Il ciclo funziona bene, ha un costo condominiale anche il servizio di trasporto dei carrellabili, ma ne vale la pena. Nel centro urbano si utilizzano invece le pattumelle.

Perché Brindisi, il capoluogo, dovrebbe restare una città arretrata (perché l’arretramento nel servizio c’è stato eccome), con livelli di differenziata pari alla metà di quelli di Ostuni, Fasano, Mesagne, San Vito eccetera?

E’ grave che a fronte di un servizio inferiore alle attese e all’esborso economico cui i cittadini brindisini sono sottoposti, la politica locale, quella che a ogni tornata elettorale si ripresenta con giacche nuove ma con gli stessi interpreti e ispiratori, per anni sia impegnata a trattare sui diritti e le prospettive del personale delle società partecipate e del servizio di igiene urbana, senza preoccuparsi invece della qualità del servizio stesso.

Cara signora autrice del messaggio, qui non centrano il centrosinistra, il centrodestra, le civiche: qui c’entrano le persone che i brindisini continuano ad eleggere. Aggiungiamo che di fronte a tale situazione anche la Regione non ha dato una grossa mano (Brindisi non è l’unica città pugliese che vive l’emergenza), e i conti tornano. Purtroppo in rosso per la nostra qualità della vita e per i nostri diritti. Avete il voto per cambiare le cose. Usatelo.

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