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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Raid a catena in una scuola, la polizia cattura due minorenni

OSTUNI – Erano un albanese di 15 anni e un rumeno di 14 i due ladri che avevano puntato il plesso scolastico “Pessina”, facendone il terreno delle loro incursioni ladresche e vandaliche. La polizia è venuta a capo della faccenda alcuni giorni fa, ma ne ha dato notizia solo oggi al termine di ulteriori indagini conseguenti all’arresto dei due minorenni formalizzato venerdì scorso. I ragazzi dei quali uno (il 15enne albanese, L.B.) ospite di una casa famiglia in Ostuni, e l’altro (il 14enne rumeno, C.B.) a sua volta residente con la famiglia nella Città Bianca, sono stati denunciati dagli investigatori del commissariato locale per due circostanze di furto aggravato e per un tentato furto.

OSTUNI – Erano un albanese di 15 anni e un rumeno di 14 i due ladri che avevano puntato il plesso scolastico “Pessina”, facendone il terreno delle loro incursioni ladresche e vandaliche. La polizia è venuta a capo della faccenda alcuni giorni fa, ma ne ha dato notizia solo oggi al termine di ulteriori indagini conseguenti all’arresto dei due minorenni formalizzato venerdì scorso. I ragazzi dei quali uno (il 15enne albanese, L.B.) ospite di una casa famiglia in Ostuni, e l’altro (il 14enne rumeno, C.B.) a sua volta residente con la famiglia nella Città Bianca, sono stati denunciati dagli investigatori del commissariato locale per due circostanze di furto aggravato e per un tentato furto.

Tutto comincia con la denuncia ai carabinieri di una incursione nell’edificio scolastico presentata dal dirigente del plesso lunedì 23 agosto. I ladri avevano approfittato della chiusura degli uffici quindi, non avendo altri riscontri obiettivi, i fatti si erano svolti tra le 13,30 di venerdì 20 e le prime ore del mattino del 23, quando erano stati accertati. Forzando due porte interne della scuola, gli autori del raid avevano rubato un computer Acer completo di monitor, ma non prima di aver rovistato e messo sotto sopra altri uffici, dove si trovavano altre attrezzature elettroniche. A conoscenza dei fatti, la polizia ha valutato come molto probabile un ritorno sul luogo del delitto dei ladri, per completare l’opera. Perciò la scuola è stata messa sotto osservazione sin dal primo pomeriggio del 23.

I risultati sono arrivati il 26. Una pattuglia del commissariato in servizio proprio nei pressi della “Pessina” ha notato un ragazzo già noto alle forze dell’ordine (l’albanese L.B.) assieme ad un altro minorenne mentre scavalcavano una cancellata alta 4 metri per entrare nel cortile della scuola. Ma pochi minuti dopo la coppia di giovanissimi sospetti era stata costretta a fuggire a causa dell’entrata in funzione del sistema di allarme con sirena. In quel frangente, la polizia non poteva raggiungerli data la distanza. Ma la pattuglia è rimasta sul posto, e a ragione. Circa mezz’ora dopo i due ragazzi riapparivano e tornavano in azione per un secondo tentativo, questa volta – dopo aver nuovamente scavalcato la recinzione – forzando una porta a lato di un terrazzino. Tuttavia l’impianto di allarme segnalava anche questa intrusione.

Minorenni messi in fuga per la seconda volta, ma con la polizia alle calcagna perché nel frattempo gli agenti si erano avvicinati. L’albanese e il rumeno erano comunque molto veloci, e riuscivano a far perdere le racce nelle strade laterali. Ma non sprecavano tempo; lungo la strada scippavano infatti scippavano una signora di 78 anni. Quella è stata però era l’ultima impresa della giornata. Poco dopo una pattuglia del commissariato li intercettava e bloccava nei pressi della villa comunale.

Dopo la cattura e di fronte all’evidenza dei fatti, i due hanno ammesso tutto, dal furto del computer allo scippo. La borsa è stata recuperata appena in tempo (conteneva le chiavi dell’appartamento della vittima, che i due ragazzini avevano deciso di svaligiare), il computer i poliziotti lo stanno ancora cercando. La relazione sulla vicenda è stata trasmessa al pm della procura dei minori di lecce, Ferruccio De Salvatore, mentre i ragazzi arrestati sono stati trasferiti all’istituto di osservazione di Monteroni.

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