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Cronaca Oria

Rame: furto, speronamento e arresti

ORIA – Hanno tentato di speronare un mezzo dei carabinieri con un’auto carica di rame rubato e si sono dileguati a piedi. Ma la fuga degli oritani Cosimo D’Angeli, 25 anni, e Rodolfo Mingolla, 29 anni, è durata poco. Uno è stato preso in ospedale, l'altro a casa.

ORIA – Hanno tentato di speronare un mezzo dei carabinieri con un’auto carica di rame rubato e si sono dileguati a piedi. Ma la fuga degli oritani Cosimo D’Angeli, 25 anni, e Rodolfo Mingolla, 29 anni, è durata poco. Il primo è stato intercettato con il naso rotto, presso il Pronto soccorso dell’ospedale Camberlingo di Francavilla. Il secondo è stato prelevato dalla propria abitazione. Entrambi dovranno rispondere del furto di circa 10 chilogrammi di cavi da un traliccio Enel situato nelle campagne di Francavilla.

I due si erano serviti di una tronchese legata a un bastone di legno, manovrata da terra con una corda, per tranciare i cavi, sospesi a un’altezza considerevole dal suolo. Una volta caricato il bottino nel bagagliaio della Fiat Marea station wagon intestata alla madre di D’Angeli, si sono dati alla fuga. Ma il mezzo è stato intercettato nei pressi di Latiano, da una pattuglia dell’Aliquota radiomobile della compagnia di Francavilla Fontana al comando del maresciallo Farrugia.

Ne è scaturito un inseguimento nel corso del quale gli oritani, più volte, hanno tentato di mandare i carabinieri fuori strada. Ma i non sono riusciti nel loro intento e hanno tentato di dileguarsi a piedi dopo aver provocato un incidente stradale. D’Angeli, in seguito all’impatto, ha rimediato una ferita al volto che lo ha costretto a ricorrere alle cure dei sanitari presso il nosocomio francavillese. Ed è li che i militari lo hanno ammanettato.

Nel volgere di pochi minuti, i carabinieri sono giunti anche a Mingolla, sorpreso nella propria abitazione, con escoriazioni in varie parti del corpo provocate dall’incidente. Gli arnesi da scasso e i cavi elettrici, recuperati all’interno della Marea, sono stati posti sotto sequestro, su disposizione del pm di turno del tribunale di Brindisi. I due sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato in concorso e resistenza a pubblico ufficiale.

 

 

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