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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Rapina a Verona. Presi, uno grave

VERONA – Uno, che era uscito recentemente dal carcere, è in ospedale in condizioni molto gravi, per una pallottola calibro 9 che lo ha raggiunto sotto una scapola attraversandogli poi il torace e parte dell’addome. L’altro è in carcere, e forse amava vivere pericolosamente visti i vari arresti subiti negli ultimi anni e i suoi “modelli” ispiratori (ricordate l’immagine di Lupin con una pistola spianata, sulla sua pagina Facebook?). E’ finita male per due brindisini, venerdì sera, un tentativo di rapina alla gioielleria Zermiani in via Manotvana a Verona.

VERONA – Uno, che era uscito recentemente dal carcere, è in ospedale in condizioni molto gravi, per una pallottola calibro 9 che lo ha raggiunto sotto una scapola attraversandogli poi il torace e parte dell’addome. L’altro è in carcere, e forse amava vivere pericolosamente visti i vari arresti subiti negli ultimi anni e i suoi “modelli” ispiratori (ricordate l’immagine di Lupin con una pistola spianata, sulla sua pagina Facebook?). E’ finita male per due brindisini, venerdì sera, un tentativo di rapina alla gioielleria Zermiani in via Manotvana a Verona.

Roberto Marrazza di 46 anni e Davide Tramacere di 30 anni si erano fatti il tragitto in treno, con una Makarov  M57 cal. 7.62 semiautomatica  ( la stessa arma sequestrata l’altra sera dai carabinieri a Marcello Caliandro nella discoteca Fico Ricco di S.Pietro Vernotico), una pistola residuo dei traffici ai tempi della guerra nella ex Jugoslavia e finita a brindisini via mare, sulla scia dei traffici contrabbandieri da Montenegro o di quelli di droga tra Albania e Salento. Uno dei due si era travestito da donna, per farsi aprire la porta a bussola della gioielleria, poi hanno estratto l’arma puntandola alla testa della commessa.

Ma il gioielliere Michele Rizzotti, che aveva già subito qualche tempo fa una rapina, non ha esitato ad estrarre la sua Beretta semiautomatica sparando contro Marrazza, che è stato raggiunto dalla pallottola sotto una clavicola. Poi è riuscito ad imprigionare Tramacere nella posta a bussola, chiamando il 113. Marrazza ( che era il rapinatore vestito da donna), è stato portato d'urgenza al pronto soccorso di Borgo Trento ed è stato operato nella notte. Il proiettile ha perforato un polmone e il fegato fermandosi a un niente dalla colonna vertebrale. La prognosi è riservatissima. Marrazza era uscito dal carcere di Brindisi lo scorso 25 gennaio.

Anche il gioielliere è tuttavia iscritto nel registro degli indagati “come atto dovuto”, mentre la Squadra mobile di Verona sta ricostruendo le dinamiche del fatto e gli spostamenti dei due brindisini. Tramacere ha detto alla polizia  di essere arrivato in treno da Brindisi due giorni prima, ma null’altro. Gli investigatori ritengono invece che i due avere un basista a Verona, forse un concittadino .

Sullo svolgimento della vicenda, il gioielliere ha detto di aver aperto la porta ai banditi scambiandoli per una coppia: Marrazza indossava infatti legging neri e una minigonna rossa sotto a un piumino nero; era sbarbato, truccato e aveva i capelli lisciati e tirati all'indietro, mentre Tramacere indossava un parrucchino. Il negozio non è dotato di telecamere. Perciò quegli accorgimenti sarebbero stati superflui. Una volta che i due sono entrati nel negozio, il titolare si è improvvisamente insospettito ed ha chiesto alla commessa di servire quei clienti, mentre lui  è andato nel retrobottega a prendere la Beretta regolarmente detenuta.

Tornato nella parte anteriore della gioielleria, Michele Rizzotti ha visto il rapinatore travestito da donna che puntava la Makarov alla testa della commessa, ed ha aperto il fuoco. Poi ha bloccato l’altro bandito nella bussola,  mentre la ragazza si è chiusa in bagno ed ha aperto solo alla polizia.

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