rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rapina nella gioielleria Ipercoop, condanna definitiva per Angelo Sinisi

Il brindisino dovrà scontare sei anni e 20 giorni. Il colpo il 3 dicembre 2014: bottino 300mila euro, mai trovato

BRINDISI – Diventa definitiva e da espiare la pena di sei anni e 20 giorni per Angelo Sinisi, 32 anni, di Brindisi, condannato per la rapina nella gioielleria Follie d’Oro del centro commerciale Ipercoop la mattina del 3 dicembre 2014.

L’ordine di carcerazione

SINISI Angelo, classe 1987-2-2-2Il provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Lecce è stato eseguito in mattinata dai carabinieri della stazione Centro di Brindisi. Ed è stato notificato a Sinisi nel carcere di Brindisi, dove era già ristretto per il colpo, per effetto dell’ordinanza di custodia cautelare datata 11 maggio 2016, ottenuta dal pubblico ministero Milto Stefano De Nozza (ora nel pool dell’Antimafia).

Nelle scorse settimane la Cassazione ha respinto il ricorso presentato dopo la sentenza della Corte salentina. Una volta depositate le motivazioni, venne a galla un’ammissione – sia pure tardiva – di Sinisi: disse di essersi occupato “solo della vendita dei gioielli”. Bottino del valore di 300mila euro, mai trovato.

Il commando armato di fucile a canne mozze

Quella mattina entrò in azione un commando armato di fucile a canne mozze e mazze da baseball. Azione di meno di due minuti ripresa dalle telecamere del sistema di videosorveglianza della gioielleria che si trova all’ingresso della galleria commerciale Ipercoop di Brindisi. Stando alla ricostruzione, ormai diventata definitiva, il gruppo era composto da cinque persone: Sinisi e i tre complici sono stati arrestati e condannati, con rito abbreviato, mentre il quinto che sarebbe stato l’autista non è mai stato identificato.

Nelle motivazioni della sentenza d’appello il quadro probatorio venne definito “blindato” essendo costituito dal Dna, praticamente una firma lasciata in maniera inconsapevole, e da alcune intercettazioni ambientali disposte all’indomani dell’omicidio di Cosimo Tedesco avvenuto in una palazzina di piazza Raffaello, quartiere Sant’Elia, il primo novembre 2014.

Le intercettazioni dopo l’omicidio Tedesco

Nel corso di un incontro fra alcuni giovani residenti nel rione, enne ascoltata la seguente espressione: “Compa’ adesso tutta Brindisi lo sa, è un casino, per bocca di quei due mocciosi scemi: non devono parlare, è stato un errore fare quella rapina con tutta la questura addosso per quella cosa di Alessandro e Andrea. Vi scannano, non ne sapevano niente e vogliono i soldi per la mancanza di rispetto. Il pensiero bisogna darlo”.

Rapina gioielleria Ipercoop Follie d'oro-2-2-4

Credevano di parlare tra loro, fra le quattro mura del salotto di casa, una settimana dopo la rapina nella gioielleria dell’Ipercoop, quando era trascorso poco più di un mese dall’omicidio di Cosimo Tedesco, morto per le ferite riportate dopo la sparatoria del primo novembre 2014. E parlarono anche parecchio Alessandro Coffa, Angelo Sinisi e Antonio Di Lena, convocati dal primo nella sua abitazione a Sant’Elia, piazza Raffaello, “su ordine di Andrea Romano che in quel periodo era latitante al pari di Alessandro Polito, cognato di Francesco Coffa”.  Romano e Polito erano i due brindisini ritenuti sin da subito coinvolti nel fatto di sangue per il quale è stata confermata in Appello la condanna all’ergastolo che sarà impugnata in Cassazione.

La droga nascosta in auto

A Sinisi, domenica scorsa, i carabinieri hanno notificato un altro provvedimento definitivo per l’espiazione di 4 anni, 1 mese e 29 giorni di reclusione, per i reati di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. La condanna si riferisce a  quando venne fermato nei pressi del casello autostradale di Bari Nord della A 14: venne e tratto in arresto, perché a bordo della vettura su cui viaggiava assieme ad altra persona, in un vano ricavato sotto i tappetini, furono trovati quattro panetti di hashish, mentre all’interno del vano portaruota di scorta nel bagagliaio posteriore un panetto della stessa sostanza. Il tutto per un peso complessivo di oltre cinque chili.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rapina nella gioielleria Ipercoop, condanna definitiva per Angelo Sinisi

BrindisiReport è in caricamento