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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

“Rapina in banca, nostro figlio era a casa quel giorno di 12 anni fa”

Ascoltati in qualità di nuovi testimoni disposti dalla Corte d'Appello di Salerno i genitori di Ivano Cannalire, imputato per il colpo avvenuto nel 2005 a Terni. Sotto processo anche Marco Greco, bottino pari a 59mila euro mai trovati

BRINDISI – “Quel giorno nostro figlio era a casa, non si è mosso da Brindisi: non è mai andato a Terni, per cui non c’entra niente con la rapina in banca di 12 anni fa”. Sono stati ascoltati in qualità di testimoni il papà e la mamma di Ivano Cannalire, 34 anni, imputato con l’accusa di aver messo a segno il colpo a Terni in concorso con Marco, 33, Greco, armati di taglierini, nel 2005. Bottino pari a 59mila euro, somma mai trovata.

CANNALIRE-Ivano-2L’esame dei genitori di Cannalire è stato disposto, a sorpresa, dalla Corte d’Appello di Salerno dove pende il processo di secondo grado-bis a carico dei due brindisini, dopo le arringhe dei difensori Daniela D’Amuri e Ladislao Massari, consegnate ai giudici subito dopo la requisitoria del procuratore generale.

Cannalire e Greco sono entrambi nati e residenti a Brindisi sono finiti di nuovo sotto processo dopo che il pg ha presentato ricorso in Cassazione in seguito all’assoluzione in appello, in linea con la pronuncia del Tribunale, ottenendo l’annullamento con rinvio. Per il rappresentante della pubblica accusa sussistono, al di là di ogni ragionevole dubbio, elementi probatori per affermare la colpevolezza di entrambi. I difensori Daniela D’Amuri e Ladislao Massari hanno chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto.

Marco Greco-2La Corte ha ritenuto necessario ascoltare tre persone in qualità di testimoni e ha disposto la citazione del padre e della madre di Ivano Cannalire, di un  dipendente della banca e di un poliziotto, ora in pensione, il quale sette giorni prima della rapina, riferì all’epoca delle indagini, di aver annotato numeri di targa che risultarono corrispondenti di quelli di un’auto in uso a un familiare dell’imputato. Il congiunto di Cannalire, come emerse in sede dibattimentale, quel giorno era in viaggio di nozze. Anche gli altri due testimoni dovranno rispondere alle domande dei giudici e solo dopo la Corte si ritirerà in Camera di Consiglio per la sentenza.

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