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Rapina, interrogato Carrino. Il gip si riserva

BRINDISI – “Ho sbagliato, non avrei dovuto sparare al benzinaio, ma al mio complice che guidava la moto perché al semaforo c’era il rosso e si è fermato”. Non è ancora confermato, ma a quanto pare Pancrazio Carrino, 28 anni, di San Pancrazio Salentino, sottoposto a fermo domenica mattina, avrebbe detto queste parole a uno dei carabinieri che lo avevano stanato sulla spiaggia tra Porto Cesareo e Punta Prosciutto.

BRINDISI – “Ho sbagliato, non avrei dovuto sparare al benzinaio, ma al mio complice che guidava la moto perché al semaforo c’era il rosso e si è fermato”. Non è ancora confermato, ma a quanto pare Pancrazio Carrino, 28 anni, di San Pancrazio Salentino, sottoposto a fermo domenica mattina, avrebbe detto queste parole a uno dei carabinieri che lo avevano stanato sulla spiaggia tra Porto Cesareo e Punta Prosciutto. La rabbia di Carrino sarebbe provocata dal fatto che, sebbene stessero scappando su una potente Yamaha, si fecero raggiungere e tamponare dalla Renault R4 guidata dal rapinato. E, sempre stando a indiscrezioni, così come aveva già fatto il suo complice, anche Carrino avrebbe imboccato la via della confessione.

Probabilmente ha raccontato cosa è avvenuto questa mattina nell’udienza di convalida del fermo, dinanzi al giudice per le indagini preliminari Eva Toscano. Carrino è  ritenuto responsabile di rapina e tentato omicidio. Inchiodato da numerosi elementi acquisiti dai carabinieri. Fatti verificatisi la mattina del 26 luglio a Francavilla Fontana. Episodio per il quale già poche ore dopo fu arrestato Bartolomeo Begher, 36 anni, di Francavilla, conducente e proprietario della moto Yamaha a bordo della quale arrivarono i due malviventi che prima si fecero consegnare il borsello da Giosué Rodia, francavillese, gestore dell’Agip di via Brindisi, a Francavilla, e poi gli spararono addosso ferendolo.

La Toscano si è riservata di decidere. L’ordinanza è attesa per questa sera. “Prima di esprimermi – ha commentato l’avvocato Falcone – voglio attendere l’ordinanza del giudice. Posso solo dire che mi sono opposto al provvedimento cautelare”. La mattina del 26 luglio, sebbene ferito, il benzinaio si mise al volante della sua Renault 4, raggiunse i rapinatori e li tamponò. Sembrò strano come avesse potuto raggiungere con quella vecchia auto una moto così potente. BrindisiReport avanzò l’ipotesi che la maxi-moto si fosse fermata al semaforo. Che ora sembra abbia trovato riscontro nelle dichiarazioni di Carrino.

I due malviventi ce la fecero, comunque, a far perdere le tracce. Begher, però, dovette chiedere l’intervento del 118 che lo andò a prelevare dalla sua abitazione. Aveva una lesione alla spina dorsale. Ammise di essere il conducente della moto e di avere partecipato alla rapina. Ma non fece il nome del complice. I carabinieri riuscirono a risalire ugualmente a Carrino. Lo hanno rintracciato domenica scorsa sul litorale tra Porto Cesareo e Punta Prosciutto, a Torre Castiglione, in una tenda collocata sull’arenile, a ridosso della macchia mediterranea.

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