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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Rapina tra pastori, quattro arresti

S.PANCRAZIO SALENTINO - A maggio scorso picchiarono e rapinarono del gregge un giovane pastore di nazionalità rumena dipendente dell'azienda “Masseria la Grande”, portarono via circa 350 pecore e due telefoni cellulari, ieri sono stati arrestati su ordinanza di custodia cautelare in carcere.

S.PANCRAZIO SALENTINO - A maggio scorso picchiarono e rapinarono del gregge un giovane pastore di nazionalità rumena dipendente dell'azienda “Masseria la Grande”, portarono via circa 350 pecore e due telefoni cellulari, ieri sono stati arrestati su ordinanza di custodia cautelare in carcere. Si tratta di un 33enne di San Pancrazio Salentino, Salvatore Esposito e tre tarantini: i fratelli Luigi, Giuseppe e Daigoro Merico, rispettivamente di 43, 40 e 26 anni, pastori anch'essi e tutti noti alle forze dell'ordine.

L'arresto è stato operato dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina unitamente ai colleghi di Taranto e Brindisi. Sulle loro tracce gli investigatori sono finiti grazie a diversi indizi raccolti attraverso testimonianze, intercettazioni, servizi di appostamento e perquisizioni. I fatti di cui sono accusati si sono svolti in contrada Fattizze (nelle campagne tra Porto Cesareo e Veglie), dove la mattina del 14 maggio scorso il giovane pastore rumeno stava facendo pascolare il gregge. La banda lo raggiunse, a bordo di un furgone di colore bianco, i componenti erano tutti a volto scoperto.

Dopo aver inferto un colpo alla testa alla vittima, stordendola, la legarono e si impossessarono del gregge e di due telefoni cellulari. Il giovane fu trovato da una guardia giurata che si recò sul posto dell'aggressioe allertata dal titolare dell'azienda preoccupato dal ritardo del suo dipendente. All'arrivo del vigilante il pastore si era appena liberato e con un terzo telefono cellulare stava chiamando i soccorsi. Parte del gregge fu trovato poche ore dopo l'atto crimonoso in una masseria vicina e restituito ai proprietari.

La vittima però, dopo essere stata sottoposta a tutte le cure mediche del caso, fornì una descrizione dettagliata dei suoi aggressori, tanto che permise ai militari di individuare la banda fin da subito. Servivano però le prove. Seguirono servizi di appostamento e perquisizioni. Il gregge di proprietà dei fratelli Merico fu monitorato. Le pecore che non erano di loro proprietà, per tutto il tempo della loro permanenza nella nuova masseria, si comportarono in modo “anomalo”, pascolavano lontano dal gruppo, si muovevano a distanza dal resto del gregge.

Tutti elementi questi che sono serviti individuare le prove da inserire nell'informativa a carico dei quattro presunti rapinatori. Un altro elemento a favore delle indagini giunse dall'utilizzo di uno dei telefoni rubati da parte della moglie di Luigi Merico che inserì una nuova sim nel dispositivo lanciando, di conseguenza, il segnale di attivazione del telefono cellulare, permettendo ai carabinieri di individuare il posto da dove era stato utilizzato il telefonino. La donna è stata denunciata per ricettazione. I quattro all'alba di oggi sono stati raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare e trasferiti in carcere.

 

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