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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Vigilantes rapinato prima di entrare in banca: due arresti a Brindisi

Dopo le indagini della Mobile ordinanza di custodia in carcere per Antonio Lagatta, 23 anni, e Claudio Rillo, 23, già detenuti e condannati per la cosiddetta guerra di mala in città. Il colpo avvenne il 2 dicembre 2016: 21.660 euro il bottino

BRINDISI – Agirono a volto scoperto, sperando di non dare nell'occhio, e adesso hanno un volto e un nome i due rapinatori che il 2 dicembre 2016 bloccarono un vigilantes e lo rapinarono mentre stava per entrare nella filiale della Banca Popolare di Bari, in via Orazio Flacco, a Brindisi: Antonio Lagatta e Claudio Rillo, 23 anni entrambi, nati e residenti a Brindisi, sono accusati di aver portato a termine il colpo che fruttò 21.660 euro. 

Gli arresti della Mobile

LAGATTA Antonio, classe 1995-2Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi Vittorio testi e sono state eseguite oggi (26 febbraio 2019) dagli agenti della Squadra Mobile, sezioni antirapina e antidroga, gli stessi che hanno svolto le indagini in maniera tradizionale. Lagatta e Rillo sono già ristretti in carcere nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta guerra di mala in atto in città, con ferimenti e incendi, e sono stati anche condannati dal Tribunale di Brindisi. Lagatta (nella foto accanto), considerato alla guida della fazione opposta a quella di Antonio Borromeo, è stato condannato alla pena di dieci anni e otto mesi, mentre Rillo (nella foto in basso) ritenuto legato a Lagatta, alla pena di nove anni e quattro mesi.

I gravi indizi: telecamere e celle telefoniche

Nel provvedimento di arresto, chiesto dal pubblico ministero Luca Miceli, i due sono indicati come gli autori materiali del colpo consumato attorno alle 9 del mattino: gravi indizi di colpevolezza sono costituiti dai filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza della banca e dai tabulati telefonici.

Gli occhi elettronici inquadrarono due ragazzi, uno aveva un cappellino da baseball con visiera e l'altro uno di lana ed erano armati, uno aveva il fucile e l'altro la pistola. Riuscirono a bloccare una guardia giurata della società Cosmopol.  Il vigilantes doveva depositare in banca un plico contenente poco meno di 22mila euro. Le comparazioni antropometriche hanno portato ai due indagati, la cui presenza nella zona è stata poi confermata dall'analisi delle celle agganciate quel giorno, a quell'ora, dalle utenze telefoniche che i due avevano in uso. 

La rapina

RILLO Claudio, classe 1995 (1)-2Stando alla ricostruzione degli agenti della Mobile guidati da Antonio Sfameni, i  due sarebbero rimasti nascosti in un condominio che si trova accanto alla filiale dell’istituto di credito. Così nascosti avrebbero avuto modo di vedere l’arrivo dei vigilantes senza destare sospetti. Il che significa, come sostenuto nel provvedimento di arresto, che ci sarebbero stati sopralluoghi per avere certezza degli orari.

Una volta vista la guardia giurata entrarono in azione, aggredendola e minacciandola alle spalle. Preso il denaro,  fuggirono a piedi, imboccando la stradina laterale del condominio.

La guerra di mala e gli assalti già contestati

Sia Lagatta che Rillo, come si diceva, sono stati condannati (in abbreviato) per la guerra di mala a colpi di Kalashnikov  interrotta dai carabinieri prima con i fermi del 7 novembre 2017  e poi con gli arresti del 15 marzo 2018: in dieci sono stati riconosciuti colpevoli dal Tribunale con sentenza dell’8 novembre 2018.

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Entrambi sono stati condannati per l’assalto al portavalori Cosmopol avvenuto la mattina del 6 novembre 2017, attorno alle 10, davanti al parcheggio del Mc Donald’s del centro commerciale BrinPark di Brindisi. A Lagatta e Rillo venne contestata l’accusa di essere stati esecutori materiali del colpo che fruttò 25mila euro.

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Raggiunsero il centro commerciale a bordo di un’Alfa Romeo Giulietta risultata rubata. Lagatta, inoltre, è accusato di un’altra rapina in concorso con Alessio Giglio, altro componente della fazione: il colpo venne portato a termine il 16 agosto 2018, quando riuscirono a bloccare il capo scorta del portavalori Ivri appena sceso davanti alla filiale della Banca Apulia in via Appia, a Brindisi. Portarono via 99mila euro. Bottino mai trovato.

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