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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Rapine ai Cup. "Ora proteggiamoli"

MESAGNE – Caccia al rapinatore “casual”, e ad un possibile presunto basista, dopo il colpo grosso messo a segno ai danni del Cup di Mesagne. Mentre si scatena la bagarre politico-sindacale, dopo la scoperta di un bottino da circa 60 mila euro, sottratto a mano armata al servizio sanitario, piovono le polemiche. E’ necessario, dicono le critiche, mettere in sicurezza le strutture dei Cup, almeno dotandole di telecamere di sorveglianza, ad oggi inesistenti. Sul tema intervengono la Funzione Pubblica della Cisl ed il consigliere regionale azzurro Pietro Iurlaro.

MESAGNE – Caccia al rapinatore “casual”, e ad un possibile presunto basista, dopo il colpo grosso messo a segno ai danni del Cup di Mesagne. Mentre si scatena la bagarre politico-sindacale, dopo la scoperta di un bottino da circa 60 mila euro, sottratto a mano armata al servizio sanitario, piovono le polemiche. E’ necessario, dicono le critiche, mettere in sicurezza le strutture dei Cup, almeno dotandole di telecamere di sorveglianza, ad oggi inesistenti. Sul tema intervengono la Funzione Pubblica della Cisl ed il consigliere regionale azzurro Pietro Iurlaro.

I toni della polemica sono alti dopo i tre colpi messi a segno nell’arco di meno di due mesi: 77 mila e cinquecento euro di incassi da ticket per erogazioni di servizi ospedalieri, a tanto ammonta il danno alla collettività, tra i due colpi ad Ostuni e quello a Mesagne, quando un bandito, pistola alla mano ha fatto irruzione nel Cup dell'Ospedale «San Camillo de  Lellis» e, arma puntata contro operatore del Centro - mentre l'uomo stava depositando i fondi raccolti – si è fatto consegnare tutto il denaro contenuto nella cassaforte. La crescente recrudescenza ai danni dei Cup ha spinto ad intervenire sindacati e politica.

“Mi piacerebbe poter dire di avere misteriosi poteri divinatori, ma ho idea di essere stato solo facile profeta di una situazione che, nella sua prevedibilità, è ormai al limite del tragicomico”. A dirlo, il consigliere regionale del Pdl Pietro Iurlaro che interviene, nuovamente e suo malgrado, sull’ormai immancabile appuntamento con la rapina al Cup. “Dopo i due colpi andati a segno in quel di Ostuni, ora i rapinatori hanno concentrato le loro attenzioni su Mesagne. Piano semplice quanto infallibile – precisa Iurlaro – che mette in luce, se mai ce ne fosse ancora bisogno, le ormai famose e sistematiche carenze in tema di sorveglianza e sicurezza adottate dalla Asl - Br”.

Colpe, per l’azzurro, assolutamente evidenti e gravissime: “Un solo dipendente, lasciato solo, senza alcun tipo di supporto tecnologico, senza nessuna guardia giurata che prestasse servizio e con un incasso, di certo non giornaliero, di ben 60.000 Euro, lasciati alla mercé del più prudente dei ladri locali”. Da qui, per il consigliere, l’amara e duplice considerazione: “La dirigenza della ASL Brindisina è evidentemente incapace, da un lato, di mettere a punto un sistema di sorveglianza, tanto attiva quanto passiva, che sia in grado di tenere alla larga i criminali. Dall’altro, tale incapacità si mescola alla ridicola scelta di non versare quotidianamente il danaro incassato”.

Iurlaro conclude con una battuta dal sapore agrodolce: “La trilogia dell’improvvisazione in termini di sicurezza e sorveglianza messa in scena dalla Asl si è finalmente compiuta. Speriamo che, dato il successo ottenuto al botteghino, qualcuno non sia tentato di trasformala in una vera e propria sit-com”.

Firmano in calce il comunicato per la Fps Cisl e per la Fim Cisl i segretari Aldo Gemma e Nunzio Semeraro contro la preoccupante escalation e chiedono di trovare una adeguata soluzione attraverso il rafforzamento del servizio di vigilanza della Asl, l’adozione di un sistema di videosorveglianza e porte blindate. Almeno nell’immediato.

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