Rapine nel Bolognese in pieno giorno nelle gioiellerie: quattro fermi, anche brindisini
I reati contestati ai quattro fermati, in concorso tra loro, sono quelli di rapina aggravata e furto aggravato
BRINDISI - Si erano dati alle rapine nelle gioiellerie del bolognese e ne stavano progettando in altre regioni. I carabinieri hanno fermato tre cittadini albanesi e un brindisino ritenuti responsabili di due rapine messe a segno a giugno e ad agosto scorsi presso le gioiellerie Stroili all'interno dei centri commerciali Meridiana di Casalecchio di Reno e Le Piazze di Castenaso, per un totale di poco meno di 150mila euro, ma ci avevano già provato anche nel modenese e nel ternano.
I fermati
Si tratta di: Massimiliano Livera 23 anni di Brindisi, Arber Budani 24 anni nato a Brindisi e residente ad Ancona, Gentian Silaj 24 anni nato in Albania e residente a Guiglia (Mo) e Klejdo Islamaj 28 anni nato in Albania anche lui residente a Guiglia.
I reati contestati ai quattro fermati, in concorso tra loro, sono quelli di rapina aggravata e furto aggravato.
I Gip di Brindisi (Vilma Gilli) e Modena (Andrea Scarpa) hanno convalidato i fermi del Pubblico ministero e disposto la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati.
Il modus operandi era ormai collaudato: dopo aver rubato un'auto che utilizzavano per arrivare sul luogo dei colpi, in pieno giorno entravano incappucciati armati di martelli, spaccavano teche e vetrine e arraffavano i preziosi per poi darsi alla fuga a bordo di un furgone noleggiato nel brindisino, che li seguiva in tutti gli spostamenti.
Le indagini
Le attività investigative tra Bologna, Brindisi e Modena hanno preso avvio mettendo insieme le immagini delle telecamere di sorveglianza e il traffico telefonico dei soggetti, già noti alle forze dell'ordine, tra i luoghi dove erano avvenuti i furti dei veicoli e quelli delle rapine.
Rapina al centro commericale: colpita una gioielleria
Ricostruendo i movimenti dei quattro arrestati, i carabinieri hanno appurato che avevano una sorta di "sede logistica" a Guiglia, in provincia di Modena, zona appenninica perfetta e isolata, ma erano in stretto collegamento con la città di Brindisi, dove sono cresciuti. Infatti commesse e personale dei negozi rapinati hanno riferito agli inquirenti di un accento meridionale-pugliese.
La perquisizione nell'abitazione di Giuglia ha permesso di rinvenire le calzature utilizzate durante le rapine e riprese dalle telecamere, piedi porco e passamontagna. Anche i rilievi su un'auto rubata e rinvenuta a Savignano sul Panaro ha dato esito positivo, benché fosse stata ripulita con la candeggina: è spuntata una etichetta di una delle gioiellerie rapinate. Dopo i due colpi nel bolognese, i quattro si erano spostati in Germania.
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