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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rapine in trasferta, condanna definitiva

BRINDISI – Cominciano ad arrivare le condanne definitive per i brindisini arrestati in seguito ad indagini sulle rapine in trasferta. Oggi personale della Squadra mobile di Brindisi ha arrestato su ordine di carcerazione della procura generale di Lecce il 27enne Giuseppe Contestabile, che era finito in carcere per un colpo avvenuto il 10 aprile 2009 a Squinzano, contro l’oreficeria “Frara Gioielli”, in cui un gruppo di banditi riuscì a sottrarre dalle vetrine e dalla cassaforte un bottino di grande valore, costituito da pietre preziose e bracciali in oro.

BRINDISI – Cominciano ad arrivare le condanne definitive per i brindisini arrestati in seguito ad indagini sulle rapine in trasferta. Oggi personale della Squadra mobile di Brindisi ha arrestato su ordine di carcerazione della procura generale di Lecce il 27enne Giovanni Contestabile, che era finito in carcere per un colpo avvenuto il 10 aprile 2009 a Squinzano, contro l’oreficeria “Frara Gioielli”, in cui un gruppo di banditi riuscì a sottrarre dalle vetrine e dalla cassaforte un bottino di grande valore, costituito da pietre preziose e bracciali in oro.

La pista porto gli investigatori della Squadra mobile sino a Giovanni Contestabile ed altri, ma nel frattempo il soggetto era già finito in carcere sempre per un’altra rapina, ma a Grottaglie, consumata ai danni della gioielleria Santoro. Le indagini in quel caso erano sfociate il 17 giugno 2009 nell’arresto di Contestatibile e di altri due brindisini, uno dei quali minorenne. Mentre per la rapina a Squinzano l’ordinanza di custodia cautelare arrivò il 2 luglio 2009, e fu notificata in carcere all’interessato.

Per i fatti di Squinzano, Giovanni Contestabile è stato condannato alla pena definitiva di quattro anni di reclusione. Fu identificato grazie al buon punto di partenza fornito dalla vittima alla polizia, una descrizione precisa dei finti clienti che l’avevano rapinata. In particolare, la fisionomia di Contestabile era quella meglio memorizzata per lo stesso si era presentato al negozio “Frara Gioielli” alcuni giorni prima del colpo, per effettuare il solito sopralluogo.

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