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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Rapinò un pastore e lo legò a un albero: trentaquattrenne di nuovo in manette

Torna in carcere un pastore di San Pancrazio Salentino, il 34enne Salvatore Esposito, raggiunto da una seconda ordinanza di custodia cautelare per una brutale rapina ai danni di un rumeno, anch'egli pastore, avvenuta nelle campagne di Nardò (Lecce) il 4 maggio del 2013. Finito in carcere per lo stesso reato, Esposito venne poi scarcerato

LECCE  – Torna in carcere un pastore di San Pancrazio Salentino, il 34enne Salvatore Esposito, raggiunto da una seconda ordinanza di custodia cautelare per una brutale rapina ai danni di un rumeno, anch’egli pastore, avvenuta nelle campagne di Nardò (Lecce) il 4 maggio del 2013.

Finito in carcere per lo stesso reato lo scorso 16 gennaio, Esposito, già noto alle forze dell’ordine, venne scarcerato pochi giorni dopo l’arresto poiché il tribunale del riesame di Lecce rilevò delle difformità tra la descrizione fornita dalla vittima, sullo stesso, prima in sede di denuncia (presso la stazione dei carabinieri di Porto Cesareo) e successivamente in sede di individuazione fotografica (nella compagnia dei carabinieri di Campi Salentina).

La ricognizione di persona nelle forme dell’incidente probatorio richiesta del pm che in sinergia con i carabinieri della compagnia di Campi Salentina ha condotto le indagini, Massimiliano Carducci, ha però portato alla seconda ordinanza di custodia cautelare. Sulla base di quanto ricostruito dagli inquirenti, dunque, Esposito, insieme ad altre tre persone arrestate il 16 gennaio (i fratelli tarantini Luigi, Giuseppe e Daigoro Merico, rispettivamente di 43, 40 e 26 anni, pastori anch'essi e tutti noti alle forze dell'ordine), malmenò lo straniero con il manico di un coltello, ferendolo al capo, per sottrarre tutte le capre e le pecore non registrate dal gregge che stava conducendo al pascolo, più i suoi due telefoni cellulari.

Per assicurarsi la fuga, i quattro legarono successivamente il pastore ad un albero. Quest’ultimo riuscì a liberarsi solo dopo un’ora e mezza circa, con Salvatore Esposito-2-2il capo sanguinante, per poi chiedere aiuto. L’incidente probatorio chiesto dal magistrato dopo l’annullamento della prima ordinanza si è tenuto lo scorso 4 aprile. La vittima, dopo aver fornito una descrizione molto particolareggiata del rapinatore in dubbio, è stata fatta accomodare dietro un vetro protetto, ed è stata messa di fronte a Esposito, affiancato da tre persone che gli rassomigliavano: lo ha individuato senza battere ciglio.

Alla luce di tale riconoscimento, quindi, il pm ha chiesto una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Esposito, firmata dal gip Carlo Cazzella. Il provvedimento è stato eseguito nel pomeriggio dai carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Campi, che hanno condotto l’indagato nel carcere di Borgo San Nicola (Lecce). Il 34enne, nato a San Pietro Vernotico, è accusato di rapina aggravata e lesioni personali aggravate in concorso con altri tre soggetti. 

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