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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Renna in lacrime davanti al Gip: “E’ stato un attimo di follia”

CELLINO SAN MARCO - Una tragedia assurda, della quale il 65enne Salvatore Renna ha preso piena consapevolezza. Lo ha detto questa mattina al giudice per le indagini preliminari Paola Liaci: “Che ho fatto signor giudice, ho ucciso quel poveretto, non lo so nemmeno io cosa mi abbia preso. Non ci ho visto più”. Ha ucciso per una bolletta dell’acqua non pagata, in un crescendo di rabbia degenerato in follia. L’assassino reo confesso dell’operaio 38enne Renato Maizza, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, ha parlato fra le lacrime, per un'ora, al termine dell'interrogatorio di garanzia che decretato la conferma della misura cautelare disposta dal pm Raffaele Casto a caldo della tragedia, del 7 febbraio scorso.

CELLINO SAN MARCO - Una tragedia assurda, della quale il 65enne Salvatore Renna ha preso piena consapevolezza. Lo ha detto questa mattina al giudice per le indagini preliminari Paola Liaci: “Che ho fatto signor giudice, ho ucciso quel poveretto, non lo so nemmeno io cosa mi abbia preso. Non ci ho visto più”. Ha ucciso per una bolletta dell’acqua non pagata, in un crescendo di rabbia degenerato in follia. L’assassino reo confesso dell’operaio 38enne Renato Maizza, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, ha parlato fra le lacrime, per un'ora, al termine dell'interrogatorio di garanzia che decretato la conferma della misura cautelare disposta dal pm Raffaele Casto a caldo della tragedia, del 7 febbraio scorso.

Al termine del confronto con il gip, durato all'incirca un'ora, è stato accompagnato in ambulanza in ospedale, per la dialisi, con polizia penitenziaria al seguito. L’accusa della Procura a carico dell’anziano è fra le più gravi contemplate dal codice penale: omicidio volontario, con l'aggravante della premeditazione e dei futili motivi. Ma Totò Pesante ha giurato e giurato: “Non ci avevo mai pensato prima, è stato un attimo, non ci ho visto più”.

L'anziano assassino ha ricostruito brano a brano gli istanti della tragedia andata in scena in strada, di fronte all’uscio del condominio in piazza del Popolo dove l’aguzzino e la vittima vivevano con le rispettive famiglie, intorno alle 20. Il servizio idrico era infatti stato interrotto proprio quella mattina dal personale dell' Acquedotto pugliese, a quanto pare a causa di bollette non pagate. Al colmo dell' esasperazione, dopo l'ennesima lite col vicino, l'anziano ha impugnato una pistola e ha centrato alla testa il vicino.

Per il 38enne non c' è stato nulla da fare, è morto sul colpo. Subito dopo, l' assassino ha chiamato la polizia dichiarandosi colpevole del delitto: "Venitemi a prendere, non scapperò, anche perché sono una persona malata", pare che abbia detto agli agenti. Gli agenti della squadra mobile di Brindisi e i carabinieri del comando provinciale sono immediatamente giunti sul posto, il palazzo dove è andata in scena la tragedia si trova a pochi metri dalla cantina Due Palme.

Quando le forze dell' ordine sono arrivate, il 65enne si è consegnato senza opporre resistenza. Ha consegnato ai militari anche l' arma del delitto, immediatamente posta sotto sequestro. Si tratta di una pistola con la matricola abrasa, a quanto pare illegalmente detenuta. “L'ho trovata tanti anni fa in un campo”, ha detto al gip, versione assai poco convincente, dato che l'arma era pronta a sparare, e ha sparato.

Domani dovrebbe essere conferito formalmente l'incarico al medico legale Antonio Carusi, chiamato ad eseguire l’autopsia sul corpo dell’operaio ucciso a colpi di calibro 6,75. Soltanto al termine dell’esame la salma sarà restituita ai famigliari, la moglie e il figlio 17enne che aveva tentato disperatamente di difendere il padre, rischiando di finire a sua volta vittima della follia omicida di Renna.

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