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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Renzicottero", M5s: "Ingiustificabile il silenzio del premier sui militari puniti"

Il Movimento 5 stelle torna alla carica sul caso dei sottufficiali brindisini dell’Aeronautica Militare indagati con l’accusa di aver divulgato ai mass media i dati di volo dell’elicottero a bordo del quale si trovava il premier Matteo Renzi, costretto lo scorso 2 maggio a un atterraggio di emergenza in provincia di Arezzo. E’ lo stesso primo ministro, Matteo Renzi, a finire nel mirino

BRINDISI – Il Movimento 5 stelle torna alla carica sul caso dei sottufficiali brindisini dell’Aeronautica Militare indagati con l’accusa di aver divulgato ai mass media i dati di volo dell’elicottero a bordo del quale si trovava il premier Matteo Renzi, costretto lo scorso 2 maggio a un atterraggio di emergenza in provincia di Arezzo. E’ lo stesso primo ministro, Matteo Renzi, a finire nel mirino dei penta stellati. “Sulla punizione inflitta ai due militari di Brindisi  - si legge in un comunicato dfirmato dai deputati grillini della commissione Difesa- Matteo Renzi non ha speso una parola. Un silenzio ingiustificabile”. 

“La Difesa però  - si legge ancora nel comunicato - ha confermato i nostri timori ed ora vogliamo capire chi è stato a dare l'ordine di punire, in modo pressappoco sommario, i due sottufficiali. Renzi esca dal guscio e venga a riferire in aula su un caso che, oltre a imbarazzare la sua Presidenza, sembra riportare l'Italia al Ventennio". 

Nella giornata di ieri (22 ottobre) i grillini che siedono fra i banchi della Commissione Difesa avevano presentato un’interrogazione scritta al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in cui chiedevano chiarezza sull’accaduto. Perché a detta del Movimento 5 Stelle sarebbe stata commessa una grossa ingiustizia nei confronti dei sottufficiali brindisini, la cui unica colpa sarebbe stata quella di prestare servizio presso la sala radar App di Brindisi lo stesso giorno in cui il “Renzicottero”, partito da Roma e diretto a Firenze, dovette fare un atterraggio d’emergenza in un campo sportivo a Badia al Pino (Arezzo). 

Dalle informazioni raccolte dai deputati grillini, uno dei tre sottufficiali sarebbe stato punito con la reclusione per un paio di giorni nella cella di rigore, mentre per gli altri il procedimento disciplinare è ancora in corso, nonostante dall’inchiesta condotta dall’autorità militare non siano emerse prove a loro carico. 

E dunque il Movimento 5 stelle chiede a Renzi di spiegare “il motivo per cui è lecito diffondere immagini e video del suo nuovo giocattolo da 170 milioni ed è invece un reato, tanto da provvedere a cella di rigore per i presunti colpevoli, non vigilare in modo adeguato sulla diffusione di immagini che ritraggono l'elicottero di Stato. Forse perché il 2 marzo scorso l'episodio infranse, facendo piena luce e trasparenza, l'integrità morale e politica del premier?”

“E' inaccettabile - concludono i 5 Stelle - che in casi di assoluta gravità come i militari ammalati per l'uranio impoverito nessuno abbia mai mosso un dito e quando si tratta di difendere un'autorità del governo la Difesa, al contrario, si mostri reattiva e apra un'indagine interna nel giro di una giornata, peraltro con presupposti assai discutibili".

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