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Cronaca

“Droga sullo scafo, mi avevano promesso quattromila euro”

Il brindisino Oliviero Ferraro, 47 anni, pescatore, ascoltato dal gip ammette di essere stato contattato da albanesi per il trasporto di 760 chili di marijauna da Durazzo. Facoltà di non rispondere per Lazzaro Di Lauro. Entrambi arrestati dai finanzieri del Roan venerdì scorso

BRINDISI – “Mi avevano promesso quattromila euro per trasportare il carico di droga dall’Albania a Brindisi: ho accettato, ma i soldi li avrei visti a carico consegnato”. Oliviero Ferraro, 47 anni, pescatore di Brindisi, ha ammesso di essere stato contattato da un gruppo di uomini del Paese delle Aquile arrivati nel capoluogo da qualche tempo e di aver accettato di svolgere il compito di corriere: sullo scafo trasportava 760 chili di marijuana assieme a Lazzaro di Lauro, 58 anni, brindisino anche lui, e Admir Quacaj, 31, albanese.

Tutti e tre sono stati arrestati con l’accusa di traffico internazionale di droga dai finanzieri del Roan venerdì scorso al largo di San Cataldo e sono finiti nel carcere di Lecce dove, questa mattina, sono stati ascoltati per la convalida. Restano in carcere.

Il primo ad aver risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Carlo Cazzella, è stato Ferraro, assistito dall’avvocato Daniela d’Amuri. L’albanese avrebbe confermato di aver ricevuto un’offerta di 500 euro per il viaggio: “Avrei dovuto controllare che il carico non andasse perso in mare”. Facoltà di non rispondere, invece, è stata opposta a Lazzaro Di Lauro, difeso dall’avvocato Giovanni Brigante.

Il pubblico ministero Miglietta ha chiesto la convalida con custodia cautelare in carcere alla luce di quanto emerso dall’operazione condotta dalle unità del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari e del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Taranto, impegnate nelle funzioni di centro di coordinamento locale Frontex per l’operazione “Triton”.

Lo scafo è stato sorpreso in pieno giorno, l'equipaggio avrebbe tentato la fuga e per acquisire maggiore velocità avrebbe lanciato parte del carico in mare. Tutto inutile perché c’è stato l’abbordaggio del motoscafo a circa 20 miglia al largo di San Cataldo. 

Il natante utilizzato per il trasporto della droga, un semicabinato lungo otto metri, con un potente motore fuoribordo da 225 cavalli, è stato scortato sino agli ormeggi della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Otranto e posto sotto sequestro.

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