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Cronaca

“Restare in Apulia Film Commission”

BRINDISI – Tacciono le forze politiche sulla decisione della Provincia di Brindisi di uscire da Puglia Film Commission. La ragione sarà probabilmente legata alla situazione finanziaria dell’ente, che non doveva poi essere tanto florida. Ma la scelta non è né di poco contro, né priva di effetti collaterali. Per ora i primi a prendere posizione sono stati gli addetti ai lavori.

BRINDISI – Tacciono le forze politiche sulla decisione della Provincia di Brindisi di uscire da Puglia Film Commission. La ragione sarà probabilmente legata alla situazione finanziaria dell’ente, che non doveva poi essere tanto florida. Ma la scelta non è né di poco contro, né priva di effetti collaterali. Per ora i primi a prendere posizione sono stati gli addetti ai lavori.

"Nel paradossale paese in cui vivo non c'è spazio per chi voglia occuparsi di cinema e audiovisivi.Un commissario straordinario decide per un intero comparto produttivo affossando un settore ed una istituzione, l'Apulia Film Commission, che tutta l'Italia del cinema prende a modello per efficienza.Pregiatissimo dott. Castelli la invito a riconsiderare la sua inopportuna decisione",  è il commento del regista brindisino Simone Salvemini.

Ed è l’autore di documentari di inchiesta Salvatore Barbarossa che firma una lunga nota per il Cobas. “La Confederazione Cobas di Brindisi ritiene estremamente grave la decisione del Commissario Straordinario della Provincia Dott. Cesare Castelli di cancellare la adesione della Provincia di Brindisi dalla Fondazione Apulia Film Commission. La Fondazione Apulia Film Commission è lo strumento operativo della Regione Puglia per promuovere e sostenere l'immagine della Puglia nel mondo attraverso i film che possono essere realizzati girati nei nostri territori, con significative ricadute occupazionali ed economiche”.

“Un colpo grave per chi ha creduto nel corso di questi anni che quelle poche decine di migliaia di euro assegnate alla Apulia Film Commission valessero molto di più delle tante Bit (Borse internazionali per il turismo) che al di là dei costi – scrive Barbarossa -  non hanno mai portato nessun beneficio ai nostri territori. La Confederazione Cobas lancia un appello ad associazioni, movimenti , gente del settore, per andare tutti quanti insieme dal Commissario Prefettizio di Brindisi per chiedere che questa grave decisione venga cancellata”.

“Vogliamo solo ricordare la presenza continua di set cinematografici di rilievo sul nostro territorio che hanno dato vita a film di grande impatto”, aggiunge Salvatore Barbarossa, che cita E’ stato il figlio di Daniele Ciprì (premiato a Venezia), My Malboro City di Valentina Pedicini (l’attuale vincitrice del Premio Solinas è nata e cresciuta proprio a Brindisi), “Mannaggia la miseria” di Lina Wertmuller o il film in lavorazione di Mariangela Barbanente (presidente DOC-IT) e Cecilia Mangini (regista molto legata Brindisi sin dagli anni ‘60).

La Provincia di Brindisi (grazie all’Apulia Film Commission) “ha potuto ospitare negli ultimi anni troupe cinematografiche e attori di grosso calibro, che hanno rappresentato una risorsa per alberghi, ristoranti ed esercizi commerciali. I film realizzati sono molteplici – ribadisce Barbarossa - e hanno pubblicizzato la provincia di Brindisi attraverso la loro distribuzione nelle tv, nelle sale di tutta Europa e non solo, ma hanno anche garantito opportunità formative e occupazionali ai tanti cittadini della provincia che lavorano nell’indotto cinematografico o sono disoccupati e precari, i quali grazie alla forte presenza dell’Apulia Film Commission hanno potuto beneficiare di contratti di lavoro regolari”.

“La scelta del Commissario dott. Castelli sembra essere l’ennesimo colpo inflitto alla provincia di Brindisi”, contro cui il Cobas si batterà.

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