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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Retata di spacciatori, poi arriva lo zio e minaccia i carabinieri: arrestato

FRANCAVILLA FONTANA – Cinque persone di Francavilla Fontana sono finite in carcere nell’ambito di un’operazione finalizzata per contrastare lo spaccio delle sostanze stupefacenti. Quattro sono state arrestate per detenzione al fine dello spaccio di hashish e cocaina: Vito Ligorio, 22 anni, Pietro Summa, 19 anni, Andrea D’Elia, 20 anni, e Francesco Iurlaro, 19 anni; e una per violenza, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale: Francesco Guarino, 37 anni, zio di D’Elia.

FRANCAVILLA FONTANA – Cinque persone di Francavilla Fontana sono finite in carcere nell’ambito di un’operazione finalizzata per contrastare lo spaccio delle sostanze stupefacenti. Quattro sono state arrestate per detenzione al fine dello spaccio di hashish e cocaina: Vito Ligorio, 22 anni, Pietro Summa, 19 anni, Andrea D’Elia, 20 anni, e Francesco Iurlaro, 19 anni; e una per violenza, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale: Francesco Guarino, 37 anni, zio di D’Elia.

I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia e della Stazione hanno praticamente colto in flagranza di reato i quattro giovani. Perquisiti sono stati trovati in possesso di 43 grammi d cocaina e 150 grammi di hashish, oltre a 850 euro in banconote di vario taglio che gli investigatori  ritengono sia il provento della vendita delle sostanze stupefacenti.

I quattro sono stati trasferiti nella sede della Compagnia carabinieri per il disbrigo delle pratiche relative all’arresto, dato che il quantitativo di droga sequestrato non consente la denuncia a piede libero. A questo punto si è scatenato il pandemonio. Nella caserma si è presentato Francesco Guarino. “Sono lo zio di D’Elia”, ha detto. E i carabinieri lo hanno lasciato entrare senza alcun problema.

Una volta all’interno Guarino ha cominciato a inveire contro i carabinieri rei di avere arrestato un ragazzo, a suo dire, innocente. Dalle invettive è passato alle minacce. Era inarrestabile. Per riportarlo alla ragione sono dovuti intervenire vari militi che lo hanno bloccato e ammanettato. Ed anche per lui è iniziata la trafila relativa all’arresto. Concluse tutte le operazioni, i cinque sono stati tradotti nel carcere di Brindisi.

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