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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Reti nelle acque dell’oasi: ma ad abboccare è il pescatore di frodo

CAROVIGNO - A pesca nelle acque protette. Beccato e denunciato. Questo l’esito di un’operazione volta alla tutela dell’ambiente marino e del patrimonio ittico portata a termine con successo, nel corso di una consueta ed ampia attività di controllo presso l’area marina protetta di Torre Guaceto, dai militari della motovedetta di polizia marittima cp 578 della Capitaneria di porto di Brindisi. Durante il blitz è stata sottoposta a sequestro penale una rete da posta di circa un chilometro, in violazione delle vigenti norme di sicurezza della navigazione, circa gli elementi del segnalamento della stessa.

CAROVIGNO - A pesca nelle acque protette. Beccato e denunciato. Questo l’esito di un’operazione volta alla tutela dell’ambiente marino e del patrimonio ittico portata a termine con successo, nel corso di una consueta ed ampia attività di controllo presso l’area marina protetta di Torre Guaceto, dai militari della motovedetta di polizia marittima cp 578 della Capitaneria di porto di Brindisi. Durante il blitz è stata sottoposta a sequestro penale una rete da posta di circa un chilometro, in violazione delle vigenti norme di sicurezza della navigazione, circa gli elementi del segnalamento della stessa.

Il legittimo proprietario dell’attrezzo professionale da pesca, è stato denunciato a piede libero, in quanto colto in flagranza a pescare abusivamente nelle acque all’interno della zona “A” della riserva marina: area off limits per qualsiasi attività di pesca. Tale azione repressiva rientra nell’ambito della convenzione per il monitoraggio aereo antinquinamento e per il potenziamento della sorveglianza sulle aree marine protette stipulata tra il ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, la direzione generale per la protezione della natura ed il comando generale del corpo delle Capitanerie di porto.

Attività, quella dei militari, che dall’inizio dell’anno ad oggi ha già portato alla identificazione ed alla conseguente segnalazione all'autorità giudiziaria di più persone dedite alla pesca di frodo, in buona parte scoperte mentre catturavano illecitamente le loro prede nelle acque “vietate” di Torre Guaceto.

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