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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Riapre il corso. "E pure Benetton"

BRINDISI - La riapertura al traffico di corso Garibaldi decisa dal sindaco Mimmo Consales, che vuole attuarla entro la fine del mese, divide la città, ma un risultato lo ha già portato: la riapertura dei due negozi del gruppo Benetton in centro. Già in occasione dei saldi di luglio, infatti, Cristiano Pescara e Isa Gioia alzeranno le saracinesche della Sisley di corso Garibaldi e dello 012 di piazza Vittoria, abbassate entrambe nel febbraio scorso, a causa di una paurosa flessione (-25%) delle vendite.

BRINDISI - La riapertura al traffico di corso Garibaldi decisa dal sindaco Mimmo Consales, che vuole attuarla entro la fine del mese, divide la città, ma un risultato lo ha già portato: la riapertura dei due negozi del gruppo Benetton in centro. Già in occasione dei saldi di luglio, infatti, Cristiano Pescara e Isa Gioia alzeranno le saracinesche della Sisley di corso Garibaldi e dello 012 di piazza Vittoria, abbassate entrambe nel febbraio scorso, a causa di una paurosa flessione (-25%) delle vendite.

Basta riportare le auto sul corso per prevedere una inversione di rotta?

«Il problema non è riaprire alle auto, quanto riportare in città tutti i cittadini della provincia che ormai da anni non vengono più in centro a Brindisi».

Siete certi che il loro passaggio lungo il corso porterà benefici al commercio?

«Non lo sappiamo, ma noi abbiamo deciso di riprovarci. Diciamo che è un atto di fiducia verso la decisione del sindaco. Noi siamo pronti a scommettere sulla formula del “passo – vedo -compro”. Una formula che, è triste dirlo, ma ciò dimostra quanto il fenomeno sia vero, ha funzionato anche nei giorni successivi all’attentato alla scuola Morvillo - Falcone: tutta la gente che è venuta in centro per partecipare alle manifestazioni e ai cortei, oppure solo per vedere gli striscioni, poi ha fatto acquisti. I titolari delle attività del centro possono testimoniarlo».

Ma la gente dovrà comunque parcheggiare in via Del Mare o altrove e raggiungervi a piedi.

«Certo, però è una questione mentale. Anche a piazza Mazzini a Lecce è difficilissimo trovare parcheggio, ma il fatto che non sia stata chiusa al traffico è importante, perché comunque le persone ci arrivano con l’auto e, a prescindere da dove trovano parcheggio, scendono in centro per fare la passeggiata. A Bari c’è via Sparano che è chiusa al traffico, ma tutte le altre strade che la intersecano non sono isola pedonale».

E a Brindisi secondo voi la gente non va più in centro?

«Solo il sabato e la domenica. Abbiamo chiuso i nostri negozi perché durante l’arco della settimana vedevamo solo badanti, persone anziane ed extracomunitari. La verità è che l’isola pedonale brindisina non è mai decollata: niente attrazioni, niente telecamere, niente decoro urbano. Solo la chiusura alle auto. E questo non può bastare».

Siete sicuri che ci sarà la svolta?

«Possiamo anche sbagliarci, ma abbiamo i nostri indicatori. La crisi sta costringendo molta gente a risparmiare sulla benzina. Anche venire all’Auchan per i brindisini è diventato un costo. Quindi pensiamo che molti di loro preferiranno venire in centro. Magari anche a piedi. Però, a parte il corso, questa città ha bisogno di un’altra svolta».

E cioè?

«Bisogna capire una  volta per tutte che il volano di Brindisi è il settore terziario. Non il carbone, non la Sfir, che ha creato pochissima occupazione. I nostri due negozi, da soli, creeranno quattro posti. Pensi un po’ se riaprissero tutti gli altri che hanno chiuso in questi anni». BrindisiReport.it, ad ogni buon conto, da qualche giorno ha avviato un sondaggio. Al momento in cui pubblichiamo questo articolo il 71 per cento dei partecipanti è contrario alla riapertura.

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