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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Fasano

Ricattavano la madre di un complice

FASANO - Nuovo arresto per il 28enne Francesco Maino e il 19enne Achille Spagnolo, entrambi di Fasano, arrestati su ordinanza il 26 aprile scorso per furto in abitazione, e questa volta per il reato di estorsione aggravata, nei confronti di due casalinghe madre e figlia.

FASANO - Nuovo arresto per il 28enne Francesco Maino e il 19enne Achille Spagnolo, entrambi di Fasano, arrestati su ordinanza il 26 aprile scorso per furto in abitazione pluriaggravato, estorsione pluriaggravata, rapina impropria pluriaggravata e, solo Maino per inosservanza degli obblighi inerenti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno.

I due sono stati raggiunti da una nuova ordinanza di custodia cautelare per il reato di estorsione aggravata, nei confronti di due casalinghe madre e figlia. L'arresto è avvenuto in seguito a ulteriori indizi emersi durante l'attività investigativa dei carabinieri della compagnia di Fasano, diretta dal capitano Gianluca Sirsi, che hanno delineato gli estremi per un nuovo reato da imputare ai due giovani.

Da quanto hanno accertato i carabinieri, Maino e Spagnolo, prima dell’arresto del 26 aprile, avevano consegnato a un giovane del luogo i loro arnesi da scasso: una pistola giocattolo e parte dei bottini dei precedenti furti. Il giovane in questione ricevette anche una denuncia per ricettazione ma sua madre aveva buttato via il borsone con arnesi da scasso.

I due presunti ladri rivendicarono quel borsone chiedendo alla donna duecento euro a titolo di rimborso per il danno arrecato loro. Maino, da quanto hanno accertato i carabinieri, accompagnò la richiesta con vere e proprie minacce “Dammi i soldi altrimenti quando finisce la sorveglianza faccio un casino”. La donna intimorita avrebbe pagato.

Successivamente i due, non contenti, hanno tentato di estorcere 80 euro alla figlia della vittima, nonché sorella del giovane che aveva il compito di custodire il borsone. Le due donne però, non appena appreso dell’arresto dei due malviventi, hanno raccontato quello che era capitato loro ai carabinieri. Gli arrestati, già ristretti nel carcere di Brindisi sono stati così raggiunti da una nuova ordinanza, e ora dovranno difendersi da nuove accuse che potrebbero rendere ancor più grave la loro posizione.

 

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