"Tari: chiarezza sulle spese di invio cartelle, o farò un esposto"
Non si può certamente sostenere che il Comune di Brindisi non abbia subito un consistente danno economico a causa del differimento, dal 31 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016, della data entro cui doveva essere effettuato il pagamento della terza rata della tassa sui rifiuti
Non si può certamente sostenere che il Comune di Brindisi non abbia subito un consistente danno economico a causa del differimento, dal 31 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016, della data entro cui doveva essere effettuato il pagamento della terza rata della tassa sui rifiuti.
Questo perché la ritardata riscossione di quelle somme, ha verosimilmente inciso sul livello di esposizione bancaria del Comune e quindi sull’entità degli interessi, che deve pagare per i prestiti consistenti ( anticipazioni di cassa), che nel frattempo ha richiesto alla propria banca. Interessi, che lo scorso anno hanno raggiunto la cifra stratosferica di quasi 500.000, 00 euro ( 1 miliardo di lire ), oltre naturalmente ai quasi 3 milioni di euro per soli interessi sui mutui.
Uno rinvio dettato dalla costatazione, che nonostante si fosse giunti a pochi giorni dalla scadenza del termine di pagamento, moltissimi cittadini non avevano ancora ricevuto l’ avviso e il mod. F.24 per poterlo effettuare. Non è comunque un fatto insolito per questa città.
Ormai lo spostamento e, il conseguente ritardato introito di somme riferite alla tassa sui rifiuti, è diventato quasi una consuetudine. Come è accaduto, solo per citarne qualcuno, con la rata del 31 dicembre 2014, spostata al 30 gennaio 2015, come anche per la rata del 30 giugno 2014, spostata al 31 luglio 2014 e per la rata del 31 maggio 2013, spostata al 20 giugno 2013.
E’ evidente che l’amministrazione comunale, oltre a quantificare il danno procurato in questa circostanza, debba accertare le responsabilità, contestarle e sanzionarle, per recuperare le somme corrisposte a titolo di interessi, per evitare che siano sempre i cittadini a pagare per inefficienze altrui. Ma va anche chiarito, se il danno economico prodotto nei periodi precedenti, sia stato quantificato e recuperato.
In questa circostanza va finalmente reso pubblico quanto negli anni scorsi, il Comune di Brindisi ha corrisposto al concessionario della riscossione dei tributi a titolo di “spese postali” o “spese” , commesse con l’invio degli avvisi di pagamento della tassa sui rifiuti, pur essendo stata informata che lo stesso, contrariamente a quanto disposto in contratto, aveva addebitato ad ogni contribuente le stesse spese. Con la probabile conseguenza, che si sia pagato due volte lo stesso servizio.
In mancanza, sarò costretto a segnalare entrambe le vicende alla Corte dei Conti, insieme ai tanti cittadini che non vogliono pagare un danno prodotto da altri, ma anche subire quello che a molti è apparso, un probabile abuso.