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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Richiesta di patteggiamento per l'imprenditore Pasquale Giurgola

Per una di quelle coincidenze che fanno riflettere sul potere del destino, venerdì prossimo 19 giugno si riunirà il Comitato portuale per esaminare le richieste di autorizzazione di impresa portuale e di terminalista avanzate da Grimaldi Euromed, mentre dalla parte opposta della città, a palazzo di giustizia, si svolgerà l'udienza preliminare per l'imprenditore Pasquale Giurgola

BRINDISI - Per una di quelle coincidenze che fanno riflettere sul potere del destino, venerdì prossimo 19 giugno si riunirà il Comitato portuale per esaminare le richieste di autorizzazione di impresa portuale e di terminalista avanzate da Grimaldi Euromed, mentre dalla parte opposta della città, a palazzo di giustizia, si svolgerà l'udienza preliminare per l'imprenditore Pasquale Giurgola, che il 23 febbraio scorso fece irruzione in Autorità Portuale armato di una Tanfoglio calibro 40 semiautomatica, e di una Smith and Wesson calibro 38 special, in preda ad un raptus che lo portò a barricarsi in un ufficio con il presidente Iraklis Haralambidis e il segretario generale Salvatore Giuffrè, tenendoli sotto la minaccia delle armi per interminabili minuti, sino a quando cedette agli inviti del genero e del dirigente della Polizia di Frontiera, Salvatore De Paolis, consegnando a loro le pistole e accusando subito dopo anche un crollo fisico tra le braccia di due poliziotti della Digos che erano saliti al primo piano dell'Authority, e che lui conosceva molto bene.

Pasquale Giurgola-2Il difensore di fiducia di Lino Giurgola, Massimo Manfreda, ha già depositato una richiesta di patteggiamento della pena a due anni e mezzo. Ora dovrà pronunciarsi il pubblico ministero, prima che il 19 giugno il giudice dell'udienza preliminare assuma una decisione e proceda con la sentenza che chiuderebbe il caso. Nel frattempo, l'imprenditore brindisino, che si era dimesso da amministratore della sue aziende subito l'arresto, ha trascorso un lungo periodo di ricovero e cura presso il reparto di psichiatria dell'ospedale Perrino di Brindisi, dopo che il 26 febbraio il gip in sede di convalida dell'arresto aveva accettato l'istanza dell'avvocato Massimo Manfreda assegnando Giurgola alla detenzione domiciliare in ospedale, provvedimento che è stato mantenuto, sempre per ragioni di cura, dopo le dimissioni dell'imprenditore dal Perrino ed il suo ritorno in famiglia.

Le ragioni del raptus vanno ricercate nello stato di progressiva esaperazione di Pasquale Giurgola di fronte alle difficoltà incontrate dalle sue aziende in ambito portuale, e nel lungo confronto, spesso conflittuale con la stessa gestione dell'Authority, ma sempre basato su contestazioni formali da parte sua alla presidenza dell'ente. Giurgola, pur essendo un appassionato di caccia e quindi possessore di numerose armi (tutte sequestrate a scopo cautelare dalla stessa Polizia di Frontiera dopo i fatti), non aveva mai fatto ricorso ad atti di violenza contro chicchessia, e in seguito al grave episodio della mattinata del 23 febbraio scorso, aveva ricevuto attestati in tal senso da colleghi e associazioni, pur con la premessa della condanna del fatto e la solidarietà ugualmente espressa nei confronti di Haralambidis e Giuffrè.

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