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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

"Riciclava, e schiacciava i concorrenti"

FRANCAVILLA FONTANA – Due appartamenti e due supermercati con sede a Francavilla Fontana, quote sociali e magazzini della stessa società, quattro autovetture di media e grossa cilindrata e due autocarri, del valore complessivo di 2,3 milioni di euro. Dopo il sequestro preventivo eseguito il 3 aprile scorso, nella mattinata di oggi, i carabinieri del comando provinciale di Brindisi hanno confiscato i beni del francavillese Cosimo Rochira, 35 anni, già condannato per omicidio e sottoposto agli arresti domiciliari per possesso di esplosivo.

FRANCAVILLA FONTANA – Due appartamenti e due supermercati con sede a Francavilla Fontana, quote sociali e magazzini della stessa società, quattro autovetture di media e grossa cilindrata e due autocarri, del valore complessivo di 2,3 milioni di euro. Dopo il sequestro preventivo eseguito il 3 aprile scorso, nella mattinata di oggi, i carabinieri del comando provinciale di Brindisi hanno confiscato (video) i beni del francavillese Cosimo Rochira, 35 anni, già condannato per omicidio e sottoposto agli arresti domiciliari per possesso di esplosivo.

Patrimonio accumulato, da quanto è stato accertato, con attività illecite. Nello specifico i militari hanno dato esecuzione a un decreto di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale, con confisca di beni, e della sorveglianza speciale con l'obbligo di soggiorno nel comune di residenza per quattro anni emesso dal gip di Brindisi.

Da quanto è stato accertato durante le indagini a carico di Rochira,le attività commerciali poste sotto sequestro erano utilizzate per finalità di riciclaggio nel tessuto economico “sano” di denaro di provenienza delittuosa e, grazie ai bassi prezzi di vendita praticati, per indebolire i concorrenti con l'intento di mandarli in rovina e  acquisire le loro attività a basso costo.

Il provvedimento di sequestro preventivo del tre aprile scorso,  emesso dalla Sezione penale del tribunale, è stato formulato in seguito a complesse e capillari indagini patrimoniali svolte dagli specialisti del Nucleo investigavo carabinieri, in applicazione della normativa antimafia che permette di “aggredire i patrimoni riconducibili direttamente o indirettamente (tramite familiari e/o interposte persone) ai soggetti indagati per determinate tipologie di reati (traffico di sostanze stupefacenti, usura, estorsione, riciclaggio)”.

Gli investigatori hanno potuto conseguire i risultati finali grazie a una efficace attività e attraverso l'analisi delle risultanze ricavabili dalle banche dati (Anagrafe Tributaria, Camera di Commercio, P.R.A., Catasto) dalle quali è stato possibile tracciare un puntuale ed analitico profilo patrimoniale di Cosimo Rochira e dei suoi familiari conviventi (otto persone tra moglie, cognati, e famigliari).

Inoltre, l'ausilio di sofisticati sistemi informatici ha permesso di evidenziare una netta sproporzione tra l'elevato tenore di vita dei soggetti intestatari dei beni confiscati e i redditi dichiarati, trentamila euro l'anno.

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