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Cronaca San Pietro Vernotico

Riconversione dell'ospedale Melli, presentato il Pta tra critiche e perplessità

Si è svolto il 5 aprile il consiglio comunale monotematico sul Melli di San Pietro, il direttore generale dell'Asl di Brindisi Giuseppe Pasqualone ha illustrato il nuovo piano

“Con questa soluzione da una parte avremo una risposta al bisogno di cronicità e disabilità che sono incalzanti e legati all’aumento dell’età media della popolazione e dall’altra parte saremo in grado di ottimizzare la funzione ospedaliera nel nostro territorio. Fermo restando che rispetto a quelli che sono i requisiti di legge noi continuiamo a mantenere come Hub di riferimento il Perrino e come ospedale di primo livello Francavilla Fontana che di fatto non lo sono perché non hanno i requisiti per esserlo. Però la Regione si è impegnata affinché investa su questi ospedali adeguandoli ai requisiti di legge. Il progetto su San Pietro Vernotico è unico in Puglia ma se riusciamo a farlo come da programma sarà unico in tutta Italia e avere l’opportunità di avere un polo riabilitativo di quella portata, sarà punto di riferimento non solo per la provincia di Brindisi ma anche per Lecce”.

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Perplesso il segretario generale territoriale Funzione pubblica della Cisl Aldo Gemma che ritiene che con la riconversione in Pta si rischia di non rispettare il bisogno di salute e di privatizzare servizi importanti per il cittadino: “Questo è un Pta che viene dedicato al privato invece si deve garantire il pubblico. In questo modo viene meno il servizio alla persona – ha tuonato Aldo Gemma spiegando anche che la questione non riguarda la sede di lavoro di dipendenti che non subirà modifiche così come ritiene qualcuno – qua si sta parlando di Salute e sono stati tolti alcuni servizi molto importanti per il territorio. Invito il direttore generale a rivedere le cose mancanti e garantire la tutela di tutti i cittadini, soprattutto quelli poveri”.   

Il segretario della Cgil Antonio Macchia, invece, sostiene che il piano di riordino ospedaliero è stato fatto con “parametri economici che nulla hanno a che vedere con il bisogno di salute dei cittadini” ed è carente di modelli organizzativi, oltre al fatto che è non stato redatto secondo un’indagine epidemiologica. Sostiene inoltre che nella fase applicativa potrà creare veri e propri “disastri” perché alla base manca una riorganizzazione completa del sistema sanitario su tutti i livelli anche Nazionale ed economico. “Per San Pietro l’elemento di novità è l’attivazione del polo riabilitativo con 120 posti letto ma non possiamo non tenere conto che negli anni siamo passati da dismissioni e mai da nuove attivazioni. Chiedo pertanto al direttore generale di non dismettere nulla finché non avrà fatto nuove attivazioni”.

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Preoccupata per la salute dei cittadini l’onorevole del Pd Elisa Mariano: “Questa comunità voleva semplicemente discutere i termini in cui questo piano di riordino impatta nella nostra provincia e nel nostro ospedale e non c’è stato modo – ha esordito la parlamentare - io rivendico per questo territorio una maggiore attenzione da parte del legislatore regionale perché questo è un territorio a rischio, è non c’è stato il giusto confronto. Taranto e Brindisi sono i territori più vessati sul piano ambientale, territori che hanno più problemi in termini di impatto sulla salute perché hanno impianti industriali fortemente inquinanti. Prima di programmare la rete ospedaliera si sarebbe dovuto tenere conto di tutti gli studi epidemiologici fatti fino a questo momento”.

“La domanda di salute di questo territorio è più alta rispetto a quella delle altre province pugliesi”. La Mariano ha portato all’attenzione dei presenti alcuni dati emersi dall’ultimo rapporto epidemiologico del professore Francesco Forastiere, dirigente medico, dipartimento di Epidemiologia del Ssr lazio  intitolato “La cattiva salute di “Taranto, Brindisi e Manfredonia”, che mostra come nei territori presi in esame c’è stato un aumento dell’8 per cento della mortalità annua di tutti i tipi di tumore e delle malattie cardiocircolatorie e respiratorie, oltre alle malformazioni congenite infantili di tipo cardiaco.

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“In che modo il piano risponde a questi episodi? Quali sono i punti di valore di questo piano che risponde a questi dati? Nella programmazione di questo piano io vedo lacune importanti anche per quanto riguarda il numero di posti letto che a Brindisi è inferiore rispetto alle altre province”.

Pasqualone ha lasciato intendere che il piano di riordino ospedaliero approvato non cambierà garantendo massimo impegno affinché si assicurino le cure sanitarie a tutti i cittadini, per quanto riguarda l’ipotesi di privatizzazione di alcuni servizi ha spiegato che questo è un aspetto di competenza della Regione Puglia. Il consigliere regionale Pino Romano nonché presidente della Commissione Sanità della Regione Puglia a conclusione del suo discorso, invece, ha dimostrato l’intenzione di valutare la possibilità di aggiungere “proposte riempitive”.  

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