"Il servizio di radiologia interventistica ridotto a 12 ore. Fermare il declino"
Riceviamo e pubblichiamo una nota del segretario generale della Cgil della provincia di Brindisi, Antonio Macchia, sulla riduzione a 12 ore della copertura del prezioso servizio di radiologia interventistica all'ospedale Perrino
BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo una nota del segretario generale della Cgil della provincia di Brindisi, Antonio Macchia, sulla riduzione a 12 ore della copertura del prezioso servizio di radiologia interventistica all'ospedale Perrino.
Siamo alle solite: quando accade qualcosa che possa mettere a rischio la tenuta, invero assai precaria, delle strutture sanitarie e quindi sottolineare le responsabilità organizzative, anche penali, del management della nostra Asl , si corre ai “ripari”. La radiologia interventistica del “Perrino” ha carenze di medici, trovata la soluzione: ridimensionare il servizio, ovvero farlo funzionare solo 12 ore! Il medesimo servizio, infatti, sarà articolato dalle ore 8 alle 20 ed i pazienti che necessiteranno di trattamenti , dalle ore 20,00 alle 8 saranno trasferiti presso gli ospedali viciniori (Lecce, Taranto, Bari), sempre se riusciranno ad arrivarci …
E’ evidente che tale disposizione rileva l’assoluta inadeguatezza organizzativa di cui è vittima l’ospedale “Perrino” di Brindisi, oltre all’assenza di una programmazione sanitaria di ampio respiro. E’ bene ricordare che la Radiologia Interventistica è una metodica che consente di intervenire su pazienti critici e trattarli mediante procedure mini-invasive, che sono determinanti per salvare la vita agli stessi affetti da patologie da trattare in emergenza – urgenza.
L’alternativa a tale metodica è la chirurgia che tuttavia in moltissime patologie è gravata da altissima mortalità intraoperatoria. Occorre essere chiari: non si vuole fermare la lenta agonia del servizio sanitario pubblico nella nostra provincia e si aspetta solo di decretarne la morte! Pertanto, si chiede al management aziendale un deciso cambio di rotta per rilanciare il servizio sanitario.
La vera sfida, invece, è quella di rendere tutti i Servizi e Unità Operative autonomi e sicuri, a cominciare proprio dalla Radiologia Interventistica, per evitare che il nostro sistema sanitario, già fortemente penalizzato dalla mancanza di strutture ad alta complessità assistenziale, non riesca più a garantire i servizi minimi ai cittadini, divenendo di fatto la nostra azienda sanitaria una sorta di “dependance” di altre aziende sanitarie della Regione Puglia.