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Cronaca Francavilla Fontana

Rifiutata libertà al sindaco Della Corte

FRANCAVILLA FONTANA - E' stata rigettata dal gip l'istanza di remissione in libertà avanzata per il sindaco di Francavilla Fontana, Vincenzo Della Corte (Pdl) che resta quindi ai domiciliari così come il fratello Luciano, in attesa dell'udienza dinanzi al Tribunale del Riesame fissata per il 26 marzo prossimo.

FRANCAVILLA FONTANA - E' stata rigettata dal gip l'istanza di remissione in libertà avanzata per il sindaco di Francavilla Fontana, Vincenzo Della Corte (Pdl) che resta quindi ai domiciliari così come il fratello Luciano, in attesa dell'udienza dinanzi al Tribunale del Riesame fissata per il 26 marzo prossimo.

Stamani la notifica del provvedimento del giudice per le indagini Maurizio Saso che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare per i due fratelli medici (entrambi nel frattempo sospesi dalla Asl, il sindaco anche dal prefetto per quel che concerne il suo ruolo amministrativo) accusati di truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale.

Erano stati entrambi interrogati, al fianco degli avvocati Antonio Andrisano e Gabriele Di Noi, lunedì scorso, alla presenza del procuratore della Repubblica Marco Dinapoli, e avevano consegnato al giudice parziali ammissioni, chiarendo alcuni dettagli riguardo alle accuse che venivano loro mosse.

Secondo quanto accertato Vincenzo Della Corte, medico anestesista presso l'ospedale Camberlingo, nel pomeriggio avrebbe sostituito di fatto il fratello Luciano, facendo il medico di base al suo posto (con tanto di firme false in calce alle ricette mediche), consentendo all'altro quindi di poter esercitare tranquillamente l'attività privata di odontoiatra.

I due fratelli Della Corte sono ai domiciliari dal 14 marzo scorso, quando è stata eseguita la misura cautelare disposta del gip Saso, su richiesta del pm Valeria Farina Valaori. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria che hanno condotto le indagini hanno interrogato un centinaio di pazienti e hanno visionato almeno 7mila ricette di cui 3.200 sono risultate modificate in maniera illecita.

A motivare l'ordinanza di custodia il pericolo di inquinamento delle prove, esigenza cautelare sulla cui insussistenza, insieme ai gravi indizi di reato, è imperniato il ricorso al Riesame che sarà discusso martedì prossimo a Lecce, in sede camerale.

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