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Rifiuti: a Brindisi, Torre e Carovigno i tre impianti di compostaggio

Saranno realizzati a Brindisi, Torre Santa Susanna e a Carovigno, al confine con San Michele Salentino, i 3 impianti di compostaggio in cui confluiranno i rifiuti prodotti da tutta la provincia di Brindisi. Questo è stato deciso dall'assemblea dell'Oga, organo di gestione d'ambito incaricato di coordinare tutta l'impiantistica provinciale legata al ciclo dei rifiuti

BRINDISI – Saranno realizzati a Brindisi, nella zona Pip di Torre Santa Susanna e a Carovigno, al confine con San Michele Salentino, i tre impianti di compostaggio in cui confluiranno i rifiuti prodotti da tutta la provincia di Brindisi. Questo è stato deciso dall’assemblea dell’Oga, organo di gestione d’ambito incaricato di coordinare tutta l’impiantistica provinciale legata al ciclo dei rifiuti, svoltasi nel pomeriggio di mercoledì 18 giugno.

I tre impianti dovranno soddisfare una capacità complessiva pari a 60 tonnellate di rifiuti, ripartita equamente (20 tonnellate per ogni singolo impianto). L’unico impianto attualmente in funzione, quello gestito dalla Nubile in via Pandi, nella zona industriale di Brindisi, con una capacità di circa 12 tonnellate, è vecchio e antiquato. 

L’Oga dovrà quindi dare prova di  grande efficienza nel realizzare le nuove opere in tempi ragionevoli. Se il complesso iter burocratico subirà infatti dei rallentamenti, ogni ritardo peserà sulle casse dei Comuni e di conseguenza sulle tasche dei cittadini, che continueranno a pagare aliquote Tarsu elevatissime. Il neoeletto sindaco di Ostuni, Gianfranco Coppola, ad ogni modo, ha espresso soddisfazione per la decisione presa dall’assemblea. Gianfranco Coppola

“Sicuramente una buona notizia per il Comune di Ostuni - spiega Coppola in una nota stampa - con la realizzazione dell’impianto di compostaggio a Carovigno i nostri mezzi non saranno più costretti a percorrere quasi 200 km per conferire i rifiuti compostabili che oggi finiscono a Modugno e a Manduria . Un notevole risparmio per le casse del Comune della Città Bianca che d’altro canto ha anche preservato le aree di maggior pregio architettonico, naturalistico e ambientale presenti all’interno del territorio comunale”. 

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