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Cronaca

Rione Perrino, don Piero ospita l’assessore Covolo: “Progetto per una scuola di musica”

Sopralluogo con Borri, Brigante e Lopalco: “Distanze da abbattere, non si governa stando a Palazzo di città”

BRINDISI – Autoironico, Covolo “quiddu con le bretelle”, amante dei panini , “gli sfilatini di Perchinenna imbottiti in mille modi”, e, prima ancora, assessore di buona volontà. Il primo componente della Giunta a macinare chilometri a piedi per conoscere Brindisi, quartiere per quartiere: al Perrino ha chiamato a raccolta i suoi colleghi dell’esecutivo e i consiglieri comunali, dopo essere stato ospitato da don Piero, il parroco del rione. Qui pensa di realizzare una scuola di musica.

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I sopralluoghi

Anche oggi il titolare delle deleghe alla Programmazione economica e alle politiche giovanili sarà lì, in periferia, consapevole del fatto che per amministrare bisogna conoscere, guardare, osservare, ascoltare chi i problemi li vive ogni giorno, sul posto. “Non possiamo governare la città dal solo osservatorio di Piazza Matteotti”, dice Covolo. “E' nostra responsabilità, in primis, abbattere l'odiosa distanza, dare un segnale concreto e non banale di vicinanza dell'amministrazione alle periferie”. Lo ha scritto anche sul suo profilo Facebook, diventato da qualche settimana il diario della sua esperienza in veste di assessore.

Oggi è previsto un sopralluogo con i colleghi ElenaTiziana Brigante, Dino Borri e Roberta Lopalco, i consiglieri Giulio Gazzaneo e Belinda Silvestro, alcuni dirigenti e funzionari comunali del settore tecnico. Serve una progettualità condivisa. “Quando arrivo al Perrino, in piazza c'è già un primo capannello: ci sono Vincenzo e Massimo, Mimino e Umberto del Villaggio San Pietro, Francesco il cuoco, molti volti nuovi, altri abitanti con cui comincio ad avere familiarità”, racconta. “Ma tu l'ha canusciuto quiddu cu li bretelle?”, è interrogativo ricorrente quando si parla di Covolo. Ne è al corrente lo stesso assessore che scherza su quello che è diventato il suo tratto distintivo: “ La conoscenza ed il tempo condiviso hanno cominciato a smussare le diffidenze e a facilitare il superamento dei ruoli. La fiducia, il più importante agente di cambiamento che abbia mai conosciuto, passa anche da qui”.

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L’ex delegazione

Obiettivo della passeggiata di quartiere è costruire, assieme agli abitanti, una prima mappa di criticità e problemi dal punto di vista urbanistico, del degrado urbano, del verde e dei rifiuti abbandonati. Per questo Covolo ha scelto di iniziare dal rudere dell'ex delegazione. Il Comune ha indetto una gara per l'abbattimento dell’immobile, resta da sciogliere il nodo se confermare questa scelta oppure procedere con il recupero, ipotesi venuta a galla di recente, quando sono state presentate proposte di utilizzo come centro socio-sanitario da alcune associazioni e cooperative.

“Nei pressi del cimitero c'è un'area pubblica, c’è un grande parcheggio, ci sono anche un parchetto ed un immobile abbandonato e completamente vandalizzato: con Brigante (assessore ai Lavori Pubblici, ndr) si sta pensando a un'area di scambio intermodale attrezzata per la grande distribuzione organizzata in città”, anticipa Covolo. “Un parcheggio non distante dal centro dove le merci dei mezzi pesanti possano essere trasferite su padroncini così da evitare il traffico di tir in città”.

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La scuola del quartiere

Nel tragitto dell’assessore, fermata obbligatoria dinanzi alla sede della scuola: “La media non c'è più e per l'elementare quest'anno non si è formata la prima. Il primo piano dell'istituto è completamente vuoto. Uno dei cancelli della recinzione è stato divelto e portato via dai ladri del ferro: la notte, nell'atrio della scuola, i ragazzi fanno scorribande e vandalizzano l'edificio”.

Nel percorrere la strada si vede la zona industriale. “Per sopportare questa zona industriale la città dovrebbe essere dieci volte più grande”, sostiene l'assessore Borri. Stando al piano triennale delle opere pubbliche, dovrebbero essere avviati a breve interventi per manutenzione di marciapiedi e  impianti di illuminazione.

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Il laboratorio di musica

Covolo riferisce di aver incontrato don Piero per approfondire alcuni temi caldi dal suo osservatorio: “La negazione della condizione di bambini e bambine per assenza di opportunità e di limiti e la questione del lavoro per i giovani”. Con l’assessore, anche i consiglieri comunali Anna Maria Calabrese,Belinda Silvestro e Giulio Gazzaneo.

vince guagliani-2“La Parrocchia ha un'ipotesi di progetto per la realizzazione di una scuola di musica”, dice Covolo. “Voglio che gli abitanti conoscano l'esperienza della World Music Academy”. Il suo asso nella manica ha un nome e un volto: Vince Gagliani, originario di San Vito dei Normanni, impegnato nei laboratori di tamburello, esportati ben al di là dei confini dell’ex Fadda (immobile ristrutturato dallo stesso assessore per una seconda vita).

“Vincenzo non mi delude e nel suo intervento apre a visioni interessanti sulla musica come strumento contro la povertà educativa e come leva per il progresso della comunità”. Poi l’invito ad Amerigo verardi, Isabella Benone,Alessandro Muscillo: “Ne parliamo assieme?”
All'incontro partecipa anche Michele Pignatelli: “Non se ne perde uno, quale che sia il quartiere. La sua ricerca-azione sulla comunità brindisina, nonostante la sua giovane età, è lodevole”, sottolinea Covolo. “Qui abita la nonna ed è cresciuto, sbucciandosi le ginocchia sul campo di calcio oggi abbandonato. E' questa la sua suggestione: recuperare l'area sportiva per creare occasioni di aggregazione e partecipazione dei giovani attraverso lo sport. 

La prossima tappa: zona San Paolo

Nei prossimi giorni, l’assessore Covolo farò tappa nella zona San Paolo. Intanto riflette: “Il lavoro che stiamo facendo mi ricorda una metafora che lessi una volta a proposito di attitudine all'intraprendenza: ci siamo buttati dal burrone e stiamo costruendo l'aereo mentre cadiamo giù. Ovvero: non disponiamo in partenza di tutte le risorse ed i mezzi - umani, tecnici e amministrativi - per risolvere la miriade di problemi che giorno dopo giorno ci si parano dinnanzi. Nonostante ciò ci siamo buttati a capofitto nella mischia, nel corpo a corpo con le comunità, apprendendo e rielaborando in contemporanea, inseguendo l'intuizione verso una soluzione, progettando facendo”.

Su Facebook, aggiunge: “Durante la cena, mia sorella mi dirà che è preoccupata: 'Le cose da fare mi sembrano tante e complesse, troppo impegnative. Avrai cura di te?'. L'importante, le rispondo, è continuare a stupirsi, immaginare soluzioni e soprattutto divertirsi che non significa affrontare con superficialità le situazioni, ma continuare ad avere 'priscio' per il lavoro che temporaneamente facciamo, in ogni caso un privilegio: essere al servizio della città”.
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