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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ripassa la barca di Silverstein, l'uomo del World Trade Center

Ripassa da Brindisi, dopo quattro giorni di sosta a Taranto, lo yacht Silver Shalis. Probabilmente salperà nuovamente – come l’anno scorso – per la costa croata, la nuova mecca del diporto di lusso

BRINDISI – Ripassa da Brindisi, dopo quattro giorni di sosta a Taranto, lo yacht Silver Shalis. Probabilmente salperà nuovamente – come l’anno scorso – per la costa croata, la nuova mecca del diporto di lusso. La barca (scafo in alluminio, sovrastrutture i composito e ponti in teak, ogni genere di comodità a bordo), da quanto si sa è ancora di proprietà di Larry Silverstein, l’immobiliarista 85enne newyorkese noto per essere il titolare di una concessione di 99 anni dell’area del World Trade Center, contratto da 3,3 miliardi di dollari firmato con l’autorità portuale della Grande Mela appena sei mesi prima del tragico attacco terroristico dell’11 settembre 2001.

Silver Shalis porto Brindisi 3-2

Il dubbio è legato al fatto che nel 2011 Silverstein confermò in una intervista ad un magazine specializzato statunitense di aver commissionato la costruzione di uno yacht ancora più grande del Silver Shalis, che è lungo 130 piedi (53 metri) per 846 tonnellate di stazza lorda. Comunque, data la riservatezza che accompagna queste crociere, non si sa se a bordo ci sia lui o una elle sue due figlie con amici e parenti. Il super yacht di Silverstein è partito all’inizio di luglio dal parto di Mahon a Minorca, nelle Baleari, dopo una lunga sosta, poi ha toccato Palermo, Siracusa e Taranto, prima della nuova tappa a Brindisi sul lungomare Regina Margherita.

Silver Shalis porto Brindisi 2-2

La prossima destinazione non è nota, ma potrebbe essere nuovamente la piccola città medioevale di Sebenik, in Dalmazia, come la scorsa estate. La barca batte bandiera delle Isole Marshall, arcipelago del pacifico da decenni protettorato Usa. Silverstein qualche anno fa è riuscito a vincere il processo contro le compagnie assicuratrici e ad incassare poco più di quattro miliardi di dollari rispetto agli oltre sette richiesti dopo la distruzione delle torri del Wtc. Ed ha deciso, rinnovando un accordo con l’autorità portuale di New York, di reinvestire nella ricostruzione dell’area distrutta nell'attentato del 2011.

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