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Cronaca

Ristorante porticciolo, un'altra lite

BRINDISI – La maledizione del ristorante del Marina di Bocche di Puglia. A quanto pare sta per finire anche il sogno d’amore tra la società di gestione del porticciolo turistico e le persone che hanno rilevato in affitto il bel locale che da un lato si affaccia sulla piazzetta della struttura turistica, da quello opposto sui moli verso sud-est e verso Forte a Mare, di fronte ancora ormeggi di barche a vela e l’Opera a Corno, parte della fortificazione dell’Isola di S. Andrea. Da qualche altra parte si taglierebbero chissà cosa pur di aver un posto così dove andarsi a fare un gelato, una pizza o un pesce ai ferri.

BRINDISI – La maledizione del ristorante del Marina di Bocche di Puglia. A quanto pare sta per finire anche il sogno d’amore tra la società di gestione del porticciolo turistico e le persone che hanno rilevato in affitto il bel locale che da un lato si affaccia sulla piazzetta della struttura turistica, da quello opposto sui moli verso sud-est e verso Forte a Mare, di fronte ancora ormeggi di barche a vela e l’Opera a Corno, parte della fortificazione dell’Isola di S. Andrea. Da qualche altra parte si taglierebbero chissà cosa pur di aver un posto così dove andarsi a fare un gelato, una pizza o un pesce ai ferri.

Tuttavia Brindisi non è Milano, dove ti fanno mangiare o prendere il caffè all’aperto anche a febbraio. E così non sempre trovi aperto, al ristorante di Bocche di Puglia, se è fuori stagione e se anche con temperature sensibilmente più alte di quelle di Milano. Sarà perché il brindisino ama le cozze ma non tanto il mare d’inverno. Ma sarà vero? Per la direzione del  marina, inverno o non inverno, comunque, bar e ristorante avrebbero dovuto restare aperti tutti i giorni come da contratto, invece pare non sia proprio così.

Ciò sostiene la società di Bocche di Puglia nella sua contestazione ai gestori del ristorante Oyster (ostrica). Ma non solo: ci sarebbero anche 50mila euro circa di arretrati, soprattutto sui canoni di affitto, da liquidare. Le sollecitazioni non hanno sortito effetti, e adesso ai soci originari dell’Oyster, Barretta - Baldacci, è arrivata una lettera di messa in mora. Perché poi si sia accumulato questo arretrato (che in caso di lite giudiziaria diventerà stiracchiabile a seconda delle motivazioni e ragioni di ciascuno), è tutto da vedere.

Per ora si tratta di conti fatta da una parte sola, quella pubblico-privata del Marina, che è partecipato dal Comune di Brindisi con una quota di minoranza, e solo per questo ce ne interessiamo, altrimenti affari loro.  Parimenti al preteso e tutto da accertare credito del Marina di Bocche di Puglia, varrebbe la pena conoscere le ragioni dell’altra parte, visto che questa situazione – sia pure diversa da quella precedente finita con ingiunzioni di sfratto e carte bollate – forse ha qualche presupposto oggettivo: il costo dell’affitto, altre ragioni di frizione? Chissà. Peccato comunque, perché anche questa storia rientra nel campionario delle cose che a Brindisi durano troppo poco.

Nel merito, la missiva dell’avvocato del Marina snocciola l’elenco delle inadempienze presunte accumulate dal gestore del bar ristorante, che avrebbe violato palesemente il contratto firmato ufficialmente due anni fa. Il gestore si impegnava a versare infatti un affitto mensile di 1.500 euro per il primo anno, di tremila euro per gli anni successivi, e a tenere aperto sempre anche in inverno. L’auspicio di entrambe le parti è che la vicenda non finisca in sede giudiziaria e che tutto si risolva in via bonaria. Altrimenti la faccenda si inasprirà, a tre mesi dalla ripresa del traffico diportistico, e in queste storie ci mette la faccia anche la città visto che il porticciolo ne rappresenta una delle porte.

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