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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Ostuni

Una rete di solidarietà malavitosa attorno alla coppia con la bambina rapita

Un rapimento organizzato nei minimi dettagli, approfittando di un permesso di colloquio rilasciato dal giudice dei minori, e contando su una vasta rete di appoggi in ambienti malavitosi nel Salento e in Germania per sfuggire assieme alla figlioletta sottratta al luogo dove era stata affidata dal magistrato, ed al convivente, alla ricerche della polizia

OSTUNI – Un rapimento organizzato nei minimi dettagli, approfittando di un permesso di colloquio rilasciato dal giudice dei minori, e contando su una vasta rete di appoggi in ambienti malavitosi nel Salento e in Germania per sfuggire assieme alla figlioletta sottratta al luogo dove era stata affidata dal magistrato, ed al convivente, alla ricerche della polizia. Ma anche esponendo se stessa e la piccola, di appena due anni e mezzo, ad un grave rischio, lanciando prima la bambina e poi seguendola nel salto, da un’altezza di sei metri. Eloquente il video registrato dal sistema di sorveglianza, eloquente il racconto degli investigatori.

I vicequestori Lorenzo e Angiuli-001-2Non c’è ancora un elenco di addebiti penali già formalizzato dal pm che indaga su questa vicenda, il sostituto procuratore brindisino Valeria Farina Valaori, perché gli investigatori dei commissariati di Ostuni e Taurisano e la polizia tedesca stanno ancora completando l’attività di ricostruzione dei fatti e l’identificazione dei complici, e le modalità con cui sono stati forniti appoggi alla coppia in fuga con la bambina, sia in provincia di Lecce che in Germania, a Wiesbaden ed altre località. Lui e lei (difesa dall'avvocato Riccardo Mele) sono attualmente a piede libero ma sottoposti a misure di sorveglianza nella città della Germania dove sono stati bloccati il 3 novembre, nel corso di un’irruzione della Landespolizei e della Bka, la polizia criminale federale, che ha il quartier generale proprio a Wiesbaden (Nella foto, i vicequestori Lorenzo e Angiuli).

Tutto comincia il 20 ottobre, quando una 23enne di Casarano, già nota alle forze di polizia, si reca ad Ostuni presso la sede della Nostra Famiglia, dove il presidente del Tribunale per i minori di Lecce aveva disposto che fosse affidata la figlioletta della donna, dopo aver stabilito che la madre, a causa anche della propria condizione di tossicodipendenza, non potesse adeguatamente accudirla. La giovane aveva già progettato l’azione di sottrazione della bambina alla custodia dell’associazione, e in questo si sarebbe avvalsa dell’appoggio del suo convivente, un uomo di 61 anni, zio del padre della piccola.

Rapimento minore 1-2Vincendo la resistenza della psicologa presente al colloquio, dopo aver avvertito con il cellulare il complice di avvicinare l’auto sotto al balcone della stanza, la donna aveva lanciato la bambina nel vuoto, confidando che il convivente la prendesse al volo, cosa per fortuna avvenuta, e poi lanciandosi a sua volta sulla vettura e cadendo malamente, come il video dimostra. Quindi la fuga. Il personale del commissariato di Ostuni, diretto dal vicequestore Francesco Angiuli, avvia immediatamente le indagini ed avverte il commissariato di Taurisano competente per la zona dove si presume viva la madre della bambina.

Le indagini sono immediate: i poliziotti di Taurisano, diretti dal vicequestore Salvatore Federico, individuano in sequenza una serie di appartamenti dove la coppia con la bambina si può essere rifugiata, ma trovano solo la madre, che tergiversa cercando di fare guadagnare tempo al suo uomo che custodisce la piccola. La polizia si sposta a Ugento, città dove risiede il 61enne, ma anche a Melissano e San Giovanni. Alla fine trova un appartamento ancora “caldo”: ma l’uomo era riuscito a portare via la bambina una ventina di minuti prima.

rapimento minore 3-2Gli investigatori pescano alla fine la carta fortunata: una amica di lei, alla quale era stato affidato il compito di noleggiare un’auto. Appurato ciò, i poliziotti rilasciano la donna per utilizzarla a sua insaputa come aggancio per la pista dei fuggiaschi, e così accertano che il 22 ottobre la coppia e la bambina a bordo di una Fiat avevano lasciato il Salento. La polizia di frontiera riceve sempre le segnalazioni di scomparse, sequestri di persona e di ogni altro caso che potrebbe comportare un espatrio. Il commissariato del Brennero così informa quello di Ostuni che il 24 era stato annotato un passaggio sospetto, con destinazione Germania.

A quel punto è entrata in azione la Direzione centrale della polizia criminale, che ha organizzato con la polizia tedesca le ricerche in Germania. Ovviamente non si è partiti da zero: nel Salento gli investigatori avevano già individuato la rete di appoggio al 61enne convivente della madre della bambina, avevano quindi tracciato un cerchio rosso sulla cartina attorno alla città di Wiesbaden. Nei giorni delle indagini, è apparso evidente come dal Salento partissero disposizioni per soggetti risiedenti in Germania, per fornire appoggio ai fuggiaschi.

rapimento minore 4-2La polizia tedesca aveva tuttavia già individuato la coppia, attuando una azione accurata di monitoraggio degli spostamenti dei due per alcuni giorni, sino a quando non si è avuta la certezza che nell’appartamento dove poi è stata fatta irruzione si trovasse anche la bambina. Eseguito il blitz il 3 novembre, le indagini concertate tra Ostuni, Taurisano e Wiesbaden hanno raggiunto il risultato primario: recuperare la piccola, che è stata affidata per qualche giorno ad una casa famiglia della città tedesca, e che in queste ore è in viaggio per la nuova destinazione decisa dal giudice dei minori di Lecce, accompagnata da personale femminile e psicologhe della Polizia di Stato.

La storia non si chiuderà qui, hanno detto oggi in conferenza stampa i vicequestori Angiuli e Federico, che attendono alcune relazioni dai colleghi tedeschi per giungere a nuove tappe di questa indagine.

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