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Cronaca

"Ronde contro l'illegalità nelle città italiane": la Cgil scrive al prefetto

Lettera del segretario generale Antonio Macchia: "Chiediamo che si vigili su queste iniziative per non creare spiacevoli precedenti"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta a firma del segretario generale della Cgil Brindisi, Antonio Macchia, indirizzata al prefetto di Brindisi, Valerio Valenti, sul fenomeno delle cosiddette ronde contro l’illegalità.

Le scriviamo in quanto preoccupati dei ripetuti episodi che si verificano nelle nostre città da parte di semplici cittadini, spesso coperti da sigle associative o politiche, che si prodigano in presunte “ronde” contro l’illegalità senza competenza alcuna e che spesso nascondono veri e propri intenti xenofobi.

Siamo preoccupati perché far passare l’equazione “straniero uguale illegalità” è sbagliata e fuorviante, considerate le migliaia di cittadini migranti che in Puglia risiedono e contribuiscono con il proprio operato – da lavoratori e sempre più spesso da imprenditori – alla ricchezza prodotta nella nostra regione.

In una condizione di profondo disagio sociale che vivono anche i nostri territori additare quale “nemico” un altro uomo o donna solo perché di altra nazione contribuisce a un avvelenamento civile e a un imbarbarimento che può portare a conseguenze gravi.

È altresì improprio e inaccettabile che semplici cittadini possano sostituirsi alle forze di polizia in azioni di controllo, commettendo sì in questo caso un reato (art. 347 del c.p. “usurpazione di funzione pubblica”) e con azioni che potrebbero addirittura interferire con il lavoro delle forze dell’ordine e mettere a rischio l’incolumità e la sicurezza di chi le compie. Oltre a invadere ambiti di vita e privacy che non competono loro.

Va da sé che a una legittima maggior richiesta di legalità si deve rispondere con la presenza riconoscibile delle istituzioni preposte a farlo.

Chiediamo che si vigili su queste iniziative per non creare spiacevoli precedenti e ancor più spiacevoli conseguenze, a tutela dell’incolumità di tutti i cittadini, siano essi italiani o di altra nazionalità. Le richieste di legalità e sicurezza sono questioni troppo serie per essere gestite con ronde illegali. Esistono istituzioni preposte che devono svolgere le azioni di loro competenza. Non ci serve una giustizia sommaria ma una giustizia nel rispetto delle leggi.

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