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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca San Pietro Vernotico

Furto nella stanza del sindaco, il Riesame: “No all’arresto”

Resta a piede libero Luigi Ventrella, agente di polizia locale, accusato di essersi impossessato di due quadri e di una fascia tricolore: il ricorso era stato presentato dai pm

SAN PIETRO VERNOTICO – Il tribunale del Riesame ha respinto il ricorso discusso dai pm di Brindisi per chiedere l’arresto ai domiciliari dell'agente della polizia locale Luigi Ventrella, di San Pietro Vernotico, in relazione all’accusa di furto nella stanza dell’allora primo cittadino Maurizio Renna. L’arresto era stato negato dal gip del Tribunale di Brindisi.

Il Riesame

L'avv. Domenico VallettaVentrella, difeso dall’avvocato Domenico Valletta, resta indagato a piede libero con riferimento a tre episodi ricostruiti dai finanzieri della tenenza di San Pietro Vernotico, partendo dalle intercettazioni ambientali e dalle immagini registrate dalle telecamere nascoste nell’ufficio del sindaco Renna nell’estate del 2017. (Nella foto accanto, l'avvocato Domenico Valletta)

Il collegio si è pronunciato ieri su ricorso dei pubblici ministeri Luca Miceli e Pierpaolo Montinaro, titolari del fascicolo d’inchiesta scaturito dal fallimento della società partecipata Fiscalità locale, nata per la riscossione dei tributi a San Pietro. Secondo i pm, concrete e attuali sono le esigenze cautelari con riferimento alla condotta contestata all’indagato.

Le intercettazioni e i video

Le intercettazioni che hanno portato alle contestazioni a carico di Ventrella furono autorizzate nell’ambito degli accertamenti sulle condizioni economico-finanziarie della partecipata, rispetto alla quale i pm hanno contestato la bancarotta all’ex sindaco Renna, all’attuale Rizzo e al presidente del consiglio di amministrazione, Luigi Conte. Tutti e tre sono stati rimessi in libertà dal Riesame, in accoglimento dei ricorsi presentati dai difensori.

L’accusa di furto

Stando alla ricostruzione dell’accusa, Ventrella “in possesso delle chiavi” si sarebbe “introdotto nella stanza del sindaco” e avrebbe “prelevato un quadro e una fascia tricolore” la mattina del 6 luglio 2017, alle 10,47. L’indagato sarebbe tornato nell’ufficio del primo cittadino il 14 luglio “in compagnia di una persona non identificata”: in quella circostanza – stando a quanto si legge nel provvedimento del gip – “il dipendente appare sin da subito preoccupato per la presenza di una pattuglia della guardia di finanza che stava effettuando un posto di controllo nelle vicinanze del palazzo comunale”.

“Rivolgendosi alla persona che lo accompagna” avrebbe chiesto “se i militari” fossero andati via, “salvo verificare personalmente”. “La persona identificata – si legge sempre nell’ordinanza del gip – dalla voce sembra essere un minorenne”. Il dialogo tra i due è stato intercettato alle 23,05.

La mancanza di esigenze cautelari

Per il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, la personalità di Ventrella “il quale ha sottratto dagli uffici del Comune due quadri e una fascia tricolore, non rende necessario l’applicazione di alcuna misura cautelare personale”. Alla stessa conclusione è arrivato il Tribunale di Lecce, in funzione di Riesame.

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