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Cronaca San Pietro Vernotico

Diffamazione su Facebook, "La remissione di querela un vero abuso"

Anche il consigliere di minoranza Giuliana Giannone, ex assessore al bilancio, del comune di San Pietro Vernotico, contesta la delibera di giunta numero 168 del 15 ottobre scorso che tratta l’intenzione del Comune di San Pietro Vernotico di ritirare la querela presentata a ottobre del 2014 dalla vecchia amministrazione, nei confronti di 7 cittadini che avevano offeso su Facebook il legale del Comune e l’ex sindaco

SAN PIETRO VERNOTICO – Anche il consigliere di minoranza Giuliana Giannone, ex assessore al bilancio, del comune di San Pietro Vernotico, contesta la delibera di giunta numero 168 del 15 ottobre scorso che tratta l’intenzione del Comune di San Pietro Vernotico di ritirare la querela presentata a ottobre del 2014 dalla vecchia amministrazione, nei confronti di 7 cittadini che avevano offeso su Facebook il legale del Comune e l’ex sindaco Pasquale Rizzo. Fatti per i quali il sostituto procuratore Nicolangelo Ghizzardi ha rinviato a giudizio per diffamazione i sette autori delle frasi offensive, avviando, quindi, un processo. La prima udienza si è svolta il 16 ottobre scorso.

“Tale delibera è la punta di un iceberg della illegalità che caratterizza la cosa pubblica in San Pietro Vernotico - si legge in una nota inviata agli organi di informazione - l’offesa ad un pubblico ufficiale nello svolgimento delle sue mansioni è offesa anche alla Pubblica Amministrazione essendoci un rapporto organico inscindibile tra il dipendente e la pubblica amministrazione cui appartiene per cui la costituzione di parte civile rappresenta un obbligo e non una facoltà, la remissione di querela un vero e proprio abuso”.

Il Social Network ospitò una chat in cui si commentava la gestione dell’ufficio legale del Comune, con affermazioni riguardanti presunti conflitti di giuliana giannone-2interesse, assenteismo, parcelle, indennità, moltiplicazione dei costi per il Comune, negligenza e altro ancora. Nei confronti del sindaco Rizzo, furono esternate valutazioni di incapacità nell’organizzazione della struttura e nel porre freno all’aumento di presunte spese ingiustificate, con augurio finale dell’arrivo in municipio di un kamikaze con bomba al letame.

La giunta comunale di San Pietro Vernotico ritiene, invece, “in linea generale che il diritto di critica, esercitato nei confronti della cosa pubblica da parte dei cittadini, può restare fatto lecito anche se espresso con toni duri e decisi, salvo che non leda gratuitamente e strumentalmente l’onore e la reputazione delle singole persone le quali hanno tutto il diritto (riconosciuto dal legislatore) e le facoltà di esercitare ogni azione ed attivare qualsivoglia legittimo strumento a tutela dei loro personali diritti che assumono lesi”. (a destra Giuliana Giannone)

Secondo la Giannone, invece, le ragioni della remissione di querela addotte dalla giunta sono “devastanti”:  “il diritto di critica può restare fatto lecito anche se espresso con toni duri e decisi, purchè non leda gratuitamente e strumentalmente  l’onore e la reputazione delle singole persone”. Quindi per l’attuale amministratore non è lesivo di onore e reputazione di un pubblico dipendente definirlo assenteista, soggetto che resiste ingiustamente nei contenziosi per lucrare sui compensi personali, che percepisce indennità ingiustificate. Cosa altro avrebbero dovuto affermare di falso per ledere onore e la reputazione del legale? Salvo a pensare che la Giunta ed il Segretario Generale del Comune ritengano tutto quanto scritto su facebook vero, ma in tal caso contestualmente alla remissione entrambi hanno l’obbligo di denunciare il dipendente per non ritenersi a loro volta rei. Il pubblico ministero ha qualificato il  tutto diffamatorio, in un contesto di dileggio e di minaccia, la giunta si erige ad organo superiore rispetto finanche ad un pubblico ministero”.

“La Giunta ritiene lecita la critica espressa anche con toni duri e decisi nei confonti della cosa pubblica, per cui ogni cittadino che si ritiene leso in un suo diritto può, secondo quanto stabilito con l’aberrante delibera, recarsi presso gli uffici comunali ed offendere e diffamare tanto i dipendenti che gli Amministratori. Analizzando in sintesi: il sindaco Renna su una recentissima foto è “abbracciato” con un imputato nel processo di che trattasi insieme al vice sindaco. Quest’ultima testimonierà al processo insieme ad altro assessore all’attuale presidente del consiglio e ad un consigliere contro l’avvocato Massari, legale del Comune diffamato dagli imputati; gli autori di siffatti gesti non solo non hanno manifestato pentimento, ma con post arroganti ritengono riduttivo e poco preoccupante il danno richiesto dal legale perché inferiore a 100mila euro; il Comune di San Pietro vernotico è stato leso nella sua immagine nel momento in cui si accusa un dipendente pubblico di fatti e circostanze di siffatta gravità; vi è una correlazione inscindibile tra pubblico dipendente e Comune di San Pietro Vernotico. Nonostante tutto ciò la giunta rimette la querela; che pensare: si intendono favorire persone vicine all’Amministrazione e danneggiare, come immagine ed in relazione a quanto subito da propri dipendenti, la pubblica amministrazione e soprattutto si cancella anche solo ogni percezione di legalità”.

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