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Cronaca San Pietro Vernotico

Droga, usura ed estorsione: 26 arresti a Lecce, coinvolti anche brindisini

Ci sono almeno due soggetti del Brindisino tra le 26 persone raggiunte questa mattina da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Direzione distrettuale antimafia a conclusione delle indagini dell'operazione denominata "Vortice-Dejà vu"

SAN PIETRO VERNOTICO - Ci sono almeno due brindisini tra le 26 persone raggiunte questa mattina da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Direzione distrettuale antimafia a conclusione delle indagini dell'operazione denominata "Vortice-Dejà vu" condotte dai carabinieri del Ros di Lecce, in tutto sono 78 gli indagati. Tra essi l'ex sindaco di Squinzano (2003-2012), Gianni Marra, alla guida all'epoca di una giunta del centrodestra, l'attuale presidente del consiglio comunale di Squinzano, Fernanda Metrangolo (lista civica 'Squinzano viva') e il comandante della polizia municipale Roberto Schipa .

Traffico internazionale di stupefacenti, estorsione e usura ai danni di alcuni imprenditori, i reati contestati. I brindisini sono, Gianluca Candita 42 anni di San Pietro Vernotico e Giovanni Tramacere 37 anni anche lui sanpietrano ma residente a Squinzano, già noti alle forze dell'ordine. I due difesi dall’avvocato Francesco Cascione, sono accusati di associazione per delinquere ai fini di spaccio. L'interrogatori di garanzia si celebrerà domani 12 novembre alle 11,30. 

Nel corso delle indagini sono emerse "collusioni del clan 'Pellegrino' con i responsabili dell'Amministrazione comunale di Squinzano, funzionali a favorire l'organizzazione mafiosa attraverso diversificate condotte illecite, tra cui l'assegnazione indebita di alloggi popolari.

AGGIORNAMENTO: Ci sono altri tre soggetti del Brindisino, oltre a Candita e Tramacere, tra gli arrestati. Si tratta di Ilde Saponaro (detta Gilda), 48enne di Brindisi e Patrick Colavitto, 24 anni, di Mesagne e Saida Bruni (detta Margot) nata a San Pietro Vernotico, 21 anni. Gli altri finiti in manette sono: Alessandro Bruni, di Squinzano, 57 anni;  Alessandro Caracciolo  (detto Frasola) leccese di 52 anni; Fabio Caracciolo, di Campi Salentina, 32 anni; Damiano De Blasi, 24 anni, di Trepuzzi; Giovanni De Tommasi, 54enne di Campi Salentina; Liliana De Tommasi, 25enne di Campi Salentina; Gaetano Diodato, 45enne nato a Salerno; Angelo Di Pierro, 23enne nato a Taranto; Salvatore Elia, 33enne di Squinzano; Annamaria Lamarina, 41enne di Campi Salentina; Carlo Marulli, 42enne di Squinzano; Salvatore Milito, 42enne nato a Campi Salentina; Luca Mita, 28enne di Lecce; Fathi Rahmani, nato a Villeparisis (Francia), 29 anni; Alberto Russo, originario di Campi Salentina, 29 anni e Luigi Vergine, 40enne di Campi Salentina.

Il sodalizio sgominato era attivo anche nei settori delle estorsioni, dell'usura, dello spaccio di stupefacenti e del gioco d'azzardo nonchè dedito, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, ad un fiorente traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana. Le sostanze, importate dalla Francia con corrieri a bordo di automezzi, erano gestite da due distinti gruppi: il clan De Tommasi per Campi Salentina e il clan Pellegrino-Notaro per Squinzano, che provvedevano alla commercializzazione al dettaglio e alla loro distribuzione ad altri gruppi operanti nei territori di Lecce, Brindisi e Taranto. Parte dei 'narcoproventi' venivano poi reinvestiti per finanziare un'abusiva attivita' di "cambio assegni" ed un ingente giro di usura, con l'erogazione di prestiti a vittime che, anche con violenze e minacce, venivano indotte a corrispondere esosi tassi di interesse.

Nelle foto in basso Saida Bruni, Gianluca Candita, Patrick Colavitto, Ilde Saponaro e Giovanni Tramacere

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