Lavoratori ancora senza stipendio, continua lo stato di agitazione
Continua lo stato di agitazione da parte di 13 dipendenti della Soteco Srl, azienda metalmeccanica con sede a San Pietro Vernotico, in cassaintegrazione da tre mesi ma senza stipendio. Nella mattinata di oggi si è tenuto un incontro nella sede di Confindustria
SAN PIETRO VERNOTICO – Continua lo stato di agitazione da parte di 13 dipendenti della Soteco Srl, azienda metalmeccanica con sede a San Pietro Vernotico, in cassaintegrazione da tre mesi ma senza stipendio. Nella mattinata di oggi si è tenuto un incontro nella sede di Confindustria tra il titolare dell’azienda, specializzata in tecnologie e costruzioni metalliche per l’impiantistica industriale, una delegazione di lavoratori e un rappresentante della Fim Cisl, Michele Tamborano ma non si è concluso con gli esiti sperati.
“Abbiamo esposto tutti i problemi dei lavoratori, il fatto che ci sono cinque mensilità arretrate tra cassa integrazione, stipendi e tredicesime non pagate ma l’azienda si è riservata di decidere su come agire dopo che si sarà discusso sul concordato. Poi ci siamo recati nella sede dell'Inps per capire per quale motivo i soldi della cassaintegrazione non sono ancora stati erogati”.
Nella prima settimana di dicembre, infatti, è previsto che la Direzione incontri i propri creditori per ricercare un concordato preventivo. Nel frattempo buona parte di essi è senza stipendio. “Abbiamo affitto da pagare, mutui, figli da mantenere, ci devono dare i nostri soldi, quelli per cui abbiamo già lavorato”, dicevano nella mattinata di oggi i lavoratori che hanno deciso di presidiare i cancelli dell’azienda, sita sulla strada provinciale per Squinzano. Il sit-in di protesta è durato fino a sera, domani si tornerà a manifestare.
“Oggi è stato chiesto a un paio di operai di tornare a lavoro per un periodo limitato – spiega ancora il sindacalista – ma nessuno ha intenzione di muoversi finché non si manifesta l’impegno di voler pagare le mensilità arretrare. La situazione per queste famiglie è drammatica, si tratta di lavoro già svolto. Non si può attendere oltre”.