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Giovedì, 1 Giugno 2023
Cronaca San Pietro Vernotico

"Nella scuola che cade a pezzi il problema è dove lo scolaro parcheggia la bici"

Una scuola che sta cadendo a pezzi e viene ammonito l'unico scolaro che raggiunge l'istituto in bicicletta perché parcheggia il mezzo a due ruote in prossimità dell'accesso per i diversamente abili

SAN PIETRO VERNOTICO – Una scuola che sta cadendo a pezzi e viene ammonito l’unico scolaro che raggiunge l’istituto in bicicletta perché parcheggia il mezzo a due ruote in prossimità dell’accesso per i diversamente abili, posto dove la bici viene posteggiata da ben due anni. Naturalmente il rimprovero è da girare ai genitori. Accade a San Pietro Vernotico, presso l’istituto scolastico Rodari sito in viale Degli Studi, dove si fa lezione (ospita le classi delle “elementari” e “materne”) in un edificio che ha almeno 50 anni forse mai sottoposto a opera di manutenzione, dove esattamente un anno fa cadde una plafoniera dal soffitto.

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Che un rimprovero di questo genere diventi notizia può sembrare esagerato ma non può essere sottovalutato se la vicenda viene vista in un contesto più ampio dove innanzitutto non c’è una rastrelliera per le biciclette, e quindi non si promuove la mobilità sostenibile, importante in un piccolo paese a ridosso di numerosi insediamenti industriali. E poi perché l’ammonizione sulla sicurezza e la tutela dei diversamente abili viene fatta in un posto non proprio a misura di bambini. E i genitori dello scolaro di 8 anni che dovrebbe essere da esempio per tutti perché da due anni raggiunge la scuola in bicicletta (naturalmente non da solo), sono pronti a dimostrare con tanto di “book fotografico” lo stato in cui versa l’edificio.

Lo stato in cui versa l'edificio che ospita la scuola Rodari

“Il zelante richiamo alle regole da parte di chi si faceva promotore dell'ordine, nel caso di specie: il bidello e diversi professori nel momento in cui abbiamo  chiesto maggiori ragguagli sulla questione, appare senz'altro giustificato ma a ben guardare altre dovrebbero essere, in ordine di priorità, le questioni da affrontate, più urgenti”. Spiegano i genitori coinvolti da questo ammonimento. Va precisato che la bicicletta veniva lasciata a ridosso dell’inferriata dello scivolo per disabili in una posizione che non era da intralcio e che questo “stallo” è andato bene per ben due anni.

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Tornando alle priorità i genitori hanno stilato un lungo elenco di questioni da affrontare in maniera più urgente: “lo stato dei gradini delle scale esterne percorse quotidianamente dai bimbi della scuola elementare che in alcuni tratti appaiono pericolanti in quanto espongono parti rotte e taglienti; un potenziamento della segnaletica anti infortunistica nella scuola; un sistema di approvvigionamento di acqua potabile in caso di deficienze momentanee della rete pubblica; lo stato del giardino antistante l'edificio scolastico che appare deplorevole in quanto presenta erbacce che in alcuni punti sovrastano l'altezza dei piccoli, luogo ideale per lo sviluppo di roditori ed insetti infestanti”. 

Poi ancora: lo stato degli alberi nel giardino che necessiterebbero di una forte potatura per evitare, come si è rischiato nei giorni scorsi, che il forte vento possa rompere qualche ramo a danno dell'incolumità degli utenti scolastici; la presenza nel giardinetto della scuola di una botola rozzamente coperta da un masso che i bambini scambiano per un gioco e su cui quotidianamente si dondolano, mettendo in pericolo la stabilità del coperchio su cui è posizionata; il cancello posteriore dell'edificio che potrebbe essere aperto in modo da deflazionare; il flusso di bambini e genitori dell'uscita principale rivolta sul Viale degli Studi in un orario di intenso traffico; inferriate e cancelli parzialmente arrugginite e pericolanti a rischio tetano, specie se si considera che si tratta di strutture alla portata di bimbi; l'idrante antincendio all'esterno della suola rotto da mesi ed in bella mostra; il muretto perimetrale la scuola semi crollato e a rischio di rovinare sui genitori ed alunni che ivi transitano; intelaiature del cemento, in ferro arrugginito esposte al pubblico sul muretto perimetrale della scuola; un armadietto per allocare apparecchiature elettriche, sito nel giardinetto della scuola aperto e alla mercé degli ignari bambini che vi giocano o semplicemente vi stazionano vicino; canale dello scolo dell'acqua non efficiente”.

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“E' per questo che appare quanto meno singolare, se non completamente paradossale, che una biciclettina che per due anni è stata posizionata sempre nel medesimo luogo e che non ha mai creato il benché minimo impedimento o problema all'accesso tanto meno ai mezzi di pronto soccorso (ove hanno raggiunto la scuola), abbia prodotto tanto clamore. In questa circostanza è palese come la scuola pretende un comportamento irreprensibile da parte dei suoi utenti ma non fornisce il corrispettivo, come dire: “predica bene ma razzola male”. Dunque non sarebbe più semplice dotare la scuola di una comunissima rastrelliera per biciclette?”

“In un mondo in cui si cerca di insegnare uno stile di vita ecologicamente “sostenibile” alle future generazioni, si impedisce di fatto ad un bambino di raggiungere la propria scuola in bicicletta. E' questa la società che stiamo costruendo per i nostri piccoli? La sintesi di quest'atto di prepotenza sembra essere il seguente: “Raggiungere la scuola in auto è meno problematico che raggiungerla bici”. Ma è questo l'esempio che la società civile vuole dare ai suoi pargoli?”.

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