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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca San Pietro Vernotico

Tar del Lazio accoglie ricorso di azienda Tormaresca, sospesi tagli di 80 alberi

Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dall’azienda Tormaresca, che ha sede a San Pietro Vernotico, in contrada Maime, bloccando l’eradicazione di 80 alberi non contagiati dal batterio Xylella ma che si trovano nel raggio di 100 metri da quelli infetti

SAN PIETRO VERNOTCO - Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dall’azienda Tormaresca, che ha sede a San Pietro Vernotico, in contrada Maime, bloccando l’eradicazione di 80 alberi non contagiati dal batterio Xylella ma che si trovano nel raggio di 100 metri da quelli infetti. Misura prevista dal piano Silletti bis disposto per fermare il propagarsi del batterio che ha coinvolto numerosi olivicoltori del Brindisino che nelle scorse settimane si sono opposti presentando ricorso al Tar del Lazio per chiedere l’annullamento del piano Silletti.

Nei terreni di proprietà dell’azienda vinicola Tormaresca furono individuati otto alberi infetti. A formulare il ricorso sono stati gli avvocati Francesca Conte e Marco Castelluzzo che, come per altri casi, hanno evidenziato la contradditorietà tra la parte del piano di interventi del commissario straordinario Giuseppe Silletti che prevede i trattamenti fitosanitari preventivi per le piante non contagiate, pur disponendone l’abbattimento.

L’azienda vitivinicola Tormaresca, prima di impugnare i provvedimenti del commissario, aveva già abbattuto 635 ulivi alla fine dello scorso ottobre. Intervento che aveva provocato la reazione di molti attivisti, ambientalisti e movimenti nati a favore degli ulivi.  Sono stati organizzati sit-in di protesta allo scopo di bloccare l’eradicazione delle centinaia di alberi di ulivo sani abbattuti perché ricadenti nel raggio dei 100 metri dagli 8 infetti.

Intanto è notizia di poche ore fa che l'Avvocatura regionale della Puglia dovrà esprimere un parere in merito alla correttezza e legittimità formale e sostanziale degli atti adottati e dell'iter tecnico-amministrativo e giuridico derivanti dall'attuazione del Piano del commissario Silletti per fronteggiare l'emergenza Xylella. Lo ha deciso il Consiglio regionale approvando a maggioranza e con l'astensione del governo regionale la mozione presentata dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Cristian Casili e approvata all’unanimità, con cui si impegna la giunta a chiedere il parere all'Avvocatura e a "disporre tutti gli atti consequenziali nel caso si evidenzino vizi formali o sostanziali delle procedure e degli atti adottati"

Nel testo della mozione si ricorda che "gli interventi di abbattimento degli ulivi, in parte già effettuati e di prossima esecuzione, accompagnati da irrorazioni di fitofarmaci su vaste aree di territorio, possono determinare, se non eseguite secondo gli standard scientifici, (specialmente la misura che impone l'espianto nel raggio di 100 metri di tutti gli ulivi e piante ospiti, anche solo sospettate di essere infette) gravi ripercussioni sugli equilibri dell'intero ecosistema coinvolto, sull'integrità del paesaggio, sull'attrattività turistica del Salento e di tutta la Puglia, nonché sui livelli di contaminazione delle falde acquifere e dell'intera catena agro-alimentare, mettendo quindi a serio rischio perfino la salute pubblica".

“Un ulteriore passo in avanti fatto dal M5S nella lotta contro le eradicazioni, solo poche settimane fa - ricordano i pentastellati - grazie al lavoro in Commissione del nostro consigliere Casili, siamo riusciti ad audire in Consiglio i principali esperti in materia. Continuiamo ad agire in difesa dei nostri ulivi, nella speranza che prima o poi anche il presidente Emiliano che in campagna elettorale dichiarò che avrebbe “scatenato l’inferno”, decida di passare ai fatti schierandosi contro questo folle piano delle eradicazioni”.

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