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Cronaca

Presunta richiesta estorsiva all'imprenditore: padre e figlio tornano liberi

Accolta l'istanza di scarcerazionne avanzata dall'avvocato Leoci: "Ridimensionamento del fatto, riconducibile a una pretesa ritenuta legittima"

BRINDISI – Tornano in libertà padre e figlio arrestati lo scorso 3 aprile per un presunto tentativo di estorsione ai danni di un imprenditore. Hanno ottenuto la revoca della misura degli arresti domiciliari. Il gip del tribunale di Brindisi, Valerio Fracassi, ha infatti accolto l’istanza di scarcerazione avanzata dall’avvocato degli indagati, Luca Leoci. Stando all’accusa, i due avrebbero minacciato e spintonato l’ex datore di lavoro del ragazzo, per estorcergli una somma di denaro pari a 20mila euro.

Nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia scaturito dall’ordinanza di custodia cautelare notificata la scorsa settimana dai carabinieri del Norm della compagnia di Brindisi, i due hanno chiarito, in video conferenza, che la somma rivendicata nei confronti dell’imprenditore, procuratore e socio di una ditta che opera nel settore aeronautico, consisteva in tre mensilità e nel trattamento di fine rapporto maturati dal ragazzo. Inoltre i due hanno sostenuto di aver sì avuto una discussione con la vittima, ma di non averla mai minacciata.

“L’interrogatorio di garanzia – si legge nel provvedimento di scarcerazione – ha comportato un ridimensionamento del fatto, comunque riconducibile ad una pretesa ritenuta legittima, pur persistendo, allo stato, in mancanza di ulteriori verifiche, la gravità indiziaria richieste”. Alle luce di tale considerazione, sono venute meno le esigenze cautelari, con conseguente revoca del provvedimento restrittivo. 

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