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Cronaca

Scarpe taroccate, ma quasi perfette

BRINDISI – Dietro a un carico di copertura costituito da 504 paia di scarpe tipo ballerine made in Cina, si nascondevano 11mila paia di scarpe con griffe false, quasi identiche ai modelli originali e destinate ai canali ufficiali di vendita, il cui valore di mercato sfiora i 550mila euro.

BRINDISI – Dietro a un carico di copertura costituito da 504 paia di scarpe tipo ballerine made in Cina, si nascondevano 11mila paia di scarpe con griffe false, quasi identiche ai modelli originali e destinate ai canali ufficiali di vendita, il cui valore di mercato sfiora i 550mila euro. Le calzature recanti i marchi Hogan, Nike e Adidas che viaggiavano a bordo di un Tir con targa bulgara proveniente dalla Grecia intercettato ieri mattina nel porto di Brindisi, con ogni probabilità, sarebbero andate a finire presso negozi autorizzati, all’insaputa dei commercianti (video).

Il carico era a bordo di un Tir, appena sbarcato dalla motonave Catania della Grimaldi salpata la notte fra martedì e mercoledì dallo scalo greco di Patrasso, ed è stato individuato dai militari del gruppo della Guardia di finanza di Brindisi coordinati dal maggiore Alessandro Giacovelli, in sinergia con gli uomini dell’Agenzia delle Dogane diretti da Pasquale Coletta. Ancora una volta, oltre al fiuto della fiamme gialle, si è rivelato determinante il supporto del silhouette scanner in servizio nell'area del varco doganale  di Costa Morena Ovest, dove si trova la zona di imbarco e sbarco traghetti.

Le scansioni del rimorchio fornite dal dispositivo in dotazione alle forze dell’ordine, infatti, hanno fatto emergere delle discrasie nelle colorazioni della merce. Appariva evidente, insomma, che l’autoarticolato, condotto da un bulgaro di 39 anni, non trasportasse solo il carico attestato dai documenti di viaggio. E una volta aperto il portellone del camion, rimossi una ventina di colli pieni di scarpe d’origine cinese, è spuntato il carico occulto.

L’autotrasportatore, incensurato, è stato denunciato per traffico internazionale di merce contraffatta. Stando alla bolla di viaggio, il Tir era destinato a una fabbrica di Verona (il cui proprietario è del tutto estraneo alla vicenda) attiva nella produzione di scarpe dei noti marchi Canguro, Primigi e Freemont. Ma si trattava, ovviamente, di una destinazione fittizia. I finanzieri, infatti, presumono che le scarpe sarebbero confluite nei canali ufficiali di vendita: stessa sorte che sarebbe toccata alle migliaia di sciarpe con griffe false intercettate lo scorso 18 ottobre nel porto di Brindisi, sempre a bordo della motonave Catania.

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, del resto, la richiesta di beni griffati si impenna e di pari passo cresce anche la produzione di merci taroccate. Le tecniche di contraffazione, ormai, rasentano la perfezione. Lo dimostra la precisione con cui erano stati curati i dettagli delle scarpe approdate ieri a Brindisi, a partire dalla targhetta posta sotto la linguetta.

Stando ai rilievi effettuati dai finanzieri, pare che il carico fosse riconducibile a un piccolo calzaturificio con sede in Bulgaria, sul cui proprietario sono in corso accertamenti investigativi. Ma i centri di produzione sono dislocati nel sud-est asiatico, fra la Cina e il Vietnam.

L’attenzione di Guardia di finanza e Agenzia delle dogane, quindi, resta alta. E a margine della conferenza stampa svoltasi stamane presso la caserma di via Nicola Brandi, il colonnello Maurizio De Panfilis, insediatosi poche settimane fa alla guida del comando provinciale di Brindisi al posto del parigrado Vincenzo Mangia, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’operato dei suoi uomini. (Foto Gianni Di Campi)

 

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