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Cronaca

Scintille in tribunale tra vittima e imputato di un caso di violenza sessuale

BRINDISI – Altro colpo di scena nel processo a carico di Giuseppe Baldari, 56 anni, di Latiano, agli arresti domiciliari perché ritenuto responsabile di tentata violenza sessuale nei confronti di una educatrice della cooperativa “Mondo azzurro” della quale è presidente. Questa mattina è stato un susseguirsi di denunce e controdenunce, con intervento del 118 perché la mamma della presunta vittima della violenza sessuale si è sentita male ed è stata trasportata in ospedale. Ma andiamo per ordine.

BRINDISI – Altro colpo di scena nel processo a carico di Giuseppe Baldari, 56 anni, di Latiano, agli arresti domiciliari perché ritenuto responsabile di tentata violenza sessuale nei confronti di una educatrice della cooperativa “Mondo azzurro” della quale è presidente. Questa mattina è stato un susseguirsi di denunce e controdenunce, con intervento del 118 perché la mamma della presunta vittima della violenza sessuale si è sentita male ed è stata trasportata in ospedale. Ma andiamo per ordine.

Giuseppe Baldari, difeso dall’avvocato Cosimo Sarli e Antonio Maurino, autorizzato a raggiungere il tribunale autonomamente, avrebbe incrociato nel corridoio del tribunale l’educatrice. 30 anni, di Latiano, che è parte civile, con l’avvocato Gianvito Lillo, nel processo a Baldari. Cosa sia accaduto lo chiariranno gli investigatori. Secondo la giovane donna Baldari l’avrebbe avvicinata e l’avrebbe toccata. Lei si è messa a gridare ed ha chiamato il 113. Quindi ha sporto una nuova denuncia che il tribunale ha deciso di acquisire agli atti. Nel frattempo la madre della donna, per la concitazione che si era venuta a creare (la parte lesa gridava) si è sentita male, è stata trasportata in ospedale e dopo un poco è stata dimessa. E’ stato un putiferio.

Poco prima di questo incontro ravvicinato tra imputato e parte lesa, gli avvocati di Baldari si erano recati da Giuseppe De Nozza, sostituto procuratore di turno,  a depositare una denuncia contro la donna perché secondo una perizia fatta effettuare dalla difesa al grafologo Pino Giordano, la documentazione medica depositata nella precedente udienza dalla parte civile sarebbe falsa. La denuncia depositata parla di falso ideologico, calunnia e frode processuale. Questo, sostiene la difesa, avrebbe scatenato la reazione dell’educatrice. Quella documentazione aveva portato il pubblico ministero Milto De Nozza, subentrato a Silvia Nastasia, a riformulare il capo di imputazione da violenza sessuale con lesioni lievi a violenza sessuale con lesioni gravi.

Conclusa la parte pubblica e calmate le acque, le parti si sono trasferite in aula per l’udienza che si svolge a porte chiuse. Come detto, è stata acquisita la denuncia della donna e questo ora potrebbe portare alla revoca a Baldari del beneficio degli arresti domiciliari. Gli avvocati Maurino e Sarli hanno quindi chiesto l’acquisizione di una conversazione telefonica registrata di una teste dell’accusa dalla quale si evincerebbe che ciò che sostenuto in aula è l’esatto contrario di quanto detto in privato al telefono. Ma il collegio ha rigettato tale richiesta. Il processo è stato aggiornato all’11 gennaio per l’interrogatorio dell’imputato. Per il 25 gennaio è stata fissata la discussione e quindi la sentenza.

I fatti risalgono allo scorso anno. Secondo la versione della ragazza, che denunciò Baldari alla Squadra mobile di Brindisi. Tre episodi che iniziano nel novembre del 2009 consistiti in palpeggiamenti, strofinamenti e apprezzamenti volgari. Baldari viene arrestato il 4 dicembre del 2009 in esecuzione del provvedimento di cattura emesso dal giudice per le indagini preliminari Antonia Martalò, su richiesta del pubblico ministero Silvia Nastasia.

La denunciante si è costituita parte civile con l’avvocato Gianvito Lillo. La donna è stata interrogata nella precedente udienza. In quella occasione ha confermato quanto già denunciato lo scorso inverno. “Mi ha conficcato con la forza la lingua in bocca”, fece mettere a verbale ed ha ripetuto nel corso dell’interrogatoria dinanzi al tribunale in composizione collegiale. E poi palpeggiamenti, strofinamenti e apprezzamenti volgari. Tre episodi verificatisi lo scorso novembre che lei denuncia ai poliziotti della Squadra mobile di Brindisi e il 4 dicembre portano all’arresto di Baldari su richiesta del pubblico ministero Silvia Nastasia e ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Antonia Martalò.

In una delle precedenti udienze la parte lesa ha confermato tutte le accuse, raccontando cosa avvenne soprattutto in occasione dell’ultimo episodio, quando Baldari con una scusa le fissò un appuntamento e poi tentò di baciarla. Disse pure che l’uomo, di fronte al suo rifiuto di fare sesso con lui, la picchiò. Lei, ormai esasperata, lo denunciò.

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