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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Scontri e feriti al Cie: quattro arresti

BRINDISI - Quattro tunisini in manette dopo l'ennesima rivolta nell'ala riservata a Centro di identificazione ed espulsione di Restinco e 11 persone ferite tra le forze dell'ordine. A dieci giorni di distanza dall'ultima fuga di massa di 62 ospiti, sono stati 18 i tunisini che ieri sono evasi dopo l'ennesimo conflitto ingaggiato con le forze dell'ordine e i militari. Quattro ore, tanto sono durati gli scontri con i nuovi arrivati dopo l'ultima fuga del 20 settembre scorso, provenivano dal Centro di Lampedusa, distrutto ed incendiato la scorsa settimana.

BRINDISI - Quattro tunisini in manette dopo l'ennesima rivolta nell'ala riservata a Centro di identificazione ed espulsione di Restinco e 11 persone ferite tra le forze dell'ordine. A dieci giorni di distanza dall'ultima fuga di massa di 62 ospiti, sono stati 18 i tunisini che ieri sono evasi dopo l'ennesimo conflitto ingaggiato con le forze dell'ordine e i militari. Quattro ore, tanto sono durati gli scontri con i nuovi arrivati dopo l'ultima fuga del 20 settembre scorso, provenivano dal Centro di Lampedusa, distrutto ed incendiato la scorsa settimana.

Al momento della rivolta nel centro di identificazione ed espulsione erano presenti 84 extracomunitari, in prevalenza tunisini. La situazione è degenerata intorno alle 17.30 con un conflitto protrattosi fino a quasi le 21.30. Nel corso delle quattro ore di puro caos gli ospiti dopo aver sradicato delle porte le hanno usate come grimaldello per forzare la parte bassa del portone d'ingresso del Cie e una volta creato un varco sono passati sotto il cancello disperdendosi nelle campagne circostanti.

Nel corso della fuga la ventina di unità a presidio della struttura è stato investito da una fitta sassaiola. Fino all'arrivo dei rinforzi possibili, un'altra ventina di persone in tutto i diciotto fuggiaschi se l'erano già data a gambe levate. Le ricerche hanno portato al ritrovamento di quattro degli evasi che sono stati arrestati per violenza, resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento del patrimonio dello Stato. Nel conflitto hanno avuto la peggio 5 agenti di polizia, 5 finanzieri ed un militare del reggimento San Marco, che hanno riportato prognosi comprese tra i tre e i dieci giorni.

“Ormai è un disco rotto”, dicono i sindacati dell'Osservatorio provinciale di polizia che denunciano da tempo la carenza degli organici tra le forze dell'ordine e nei giorni scorsi hanno lanciato l'allarme sull'ipotesi sempre più concreta che una parte della ex Base Usaf diventi un nuovo Cie. “Il rischio sempre più reale – ammonisce Marcello Capodieci del Silp Cgil – è che al posto di un centro di identificazione ed espulsione ne avremo due, ma il personale al momento resta sempre lo stesso che dovrà garantire non solo i presidi ai due centri ma anche l'ordine pubblico sul territorio”.

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