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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Scu e fotovoltaico, interrogatori finiti

BRINDISI - Non sono giunte fino a oggi sulla scrivania del gip Alcide Maritati (che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per mafia a carico di 16 persone) nuove sull’interrogatorio di garanzia di Salvatore Buccarella, 53 anni, recluso nel carcere di Secondigliano. Sono stati invece completati gli altri interrogatori, anche quelli per rogatoria (così come dovrà essere per Buccarella che molto probabilmente deciderà di non parlare), incluso quello di Francesco Campana, l’uomo che secondo il giudice per le indagini preliminari aveva ruolo di vertice, di fiduciario della famiglia.

BRINDISI - Non sono giunte fino a oggi sulla scrivania del gip Alcide Maritati (che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per mafia a carico di 16 persone) nuove sull’interrogatorio di garanzia di Salvatore Buccarella, 53 anni, recluso nel carcere di Secondigliano. Sono stati invece completati gli altri interrogatori, anche quelli per rogatoria (così come dovrà essere per Buccarella che molto probabilmente deciderà di non parlare), incluso quello di Francesco Campana, l’uomo che secondo il giudice per le indagini preliminari aveva ruolo di vertice, di fiduciario della famiglia.

Campana, assistito dall’avvocato Cosimo Lodeserto, ha risposto alle domande nel carcere di Voghera e ha rigettato ogni addebito, spiegando di essere sottoposto in quel periodo (proprio dal 2009, anno in cui fu scarcerato, in poi) alla misura preventiva della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Mai, ha detto, avrebbe violato gli obblighi.

Non una parola al gip da parte di Giovanni Buccarella, 85 anni, detto Nino Balla, il capostipite, assistito dall’avvocato Domenico Valletta. Muto anche Cosimo Giardino Fai, anche lui sentito per rogatoria perché recluso altrove, assistito dall’avvocato Gianvito Lillo. Si è detto “vittima” e nient’affatto “colluso” Antonio Stabile, l’imprenditore difeso dall’avvocato Francesco Cascione, che stamani avrebbe consegnato al giudice Maritati alcune denunce formulate in passato proprio contro presunti estorsori.

Ha anche specificato, Stabile, di aver collaborato con la Eds Infrastrutture, la prima ditta a rivolgersi ai carabinieri per segnalare le pressioni e le minacce subite, proprio in tempi recenti. Ha invece specificato di aver già pagato per quei fatti raccontati dai pentiti Cosimo Talò, anch’egli sentito al fianco dell’avvocato Cascione, così come anche Raffaele Renna, detto “Puffo”, di San Pietro Vernotico che si è avvalso della facoltà di non rispondere come anche Claudio Bagordo, di Cellino San Marco.

Ha chiarito la propria posizione Angelo Demitri, accanto all’avvocato Samuel Politi. Alcuni dei difensori hanno presentato istanze di revoca degli arresti o per l’applicazione di misure sostitutive per le quali si attende il parere del pm Alberto Santacatterina e infine la decisione del gip che ha firmato il provvedimento di custodia cautelare per 16 persone, di cui solo l’anziano “Nino Balla” ha potuto beneficiare per motivi di salute degli arresti domiciliari, eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo mercoledì all’alba.

Le accuse per tutti, a vario titolo, sono di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni ai furti e al danneggiamento ai danni degli imprenditori del settore delle energie rinnovabili. Così, secondo l’accusa, l’organizzazione criminale facente capo alla famiglia Buccarella, la nuova Sacra corona unita, si arricchiva essendo quindi in grado di mantenere i detenuti e le rispettive famiglie, oltre che di garantire il lavoro alle imprese di fiducia e occupazione ai giovani “vicini” al sodalizio. Lo scopo? Generare consenso per radicarsi e mimetizzarsi e condurre il proprio business senza generare sospetti.

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