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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Scu, estorsioni e discoteche: gli indagati al Riesame

Tobia Parisi e la moglie chiedono la libertà: “Non siamo mafiosi”. Ricorso anche per gli altri arrestati nel blitz The Beginners il 23 febbraio. Tra le attività contestate la gestione dei parcheggi dei locali Mashad, Aranceto e Poison

BRINDISI – Tempo di ricorso al Tribunale del Riesame dopo gli arresti nell’ambito dell’inchiesta The beginners sull’esistenza di un gruppo di stampo mafioso tra Brindisi e Mesagne sino ad oggi, con innesti di volti nuovi, gli esordienti.

Nei prossimi giorni saranno discussi i ricorsi presentati dai difensori degli indagati, 27 su 34 dei quali, agli arresti dal 23 febbraio scorso, a cominciare da Tobia Parisi e dalla moglie Veronica Girardo, assistiti dall’avvocato Giancarlo Camassa.

Tobia ParisiLui è ritenuto al vertice del cosiddetto clan dei mesagnesi riconducibile a Daniele Vicientino, alias il professore, ad Antonio Vitale, detto il marocchino, e a Massimo Pasimeni, conosciuto come piccolo dente, rimasto in vita nel corso degli anni nonostante le inchieste dell’Antimafia e i blitz e nonostante le recenti collaborazioni, la più importante delle quali deriva dalla scelta maturata da Ercole Penna che, per sua ammissione, ha commesso e ordinato omicidi, assumendosi la responsabilità anche di fatti di sangue da cui era stato assolto.

Parisi era già ristretto in carcere, arrestato dopo un periodo di latitanza nel blitz chiamato Calypso di settembre 2010, lo stesso che portò in cella Penna, determinando dieci giorni dopo la decisione di svelare tutti i segreti della Scu. L’indagato venerdì sera ha incassato l’assoluzione dell’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni dell’imprenditore Devicinenti che, a sua volta, è finito sotto processo con l’accusa di usura dopo la denuncia sporta dall’ex consigliere regionale Danilo Crastolla. La sentenza, come si ricorderà, è stata pronunciata dalla Corte d’appello di Lecce in riforma di quella del Tribunale che lo aveva condannato a sette anni mezzo.

Veronica Girardo-2La moglie di Parisi, invece, è ritenuta complice del marito e inserita nella gestione delle attività riconducibili all’organizzazione dei parcheggi delle discoteche della provincia di Brindisi, tra Mashad, Aranceto e Poison.

Entrambi, in sede di interrogatorio di garanzia hanno respinto l’accusa prendendo anche le distanze dalla Sacra Corona Unita: “Io non ho niente a che fare con la mafia, mi occupo solo dei parcheggi che gestisco con mia moglie”, ha detto Tobia Parisi al gip che lo ha sentito per rogatoria, alla presenza dei suoi difensori, Giancarlo Camassa e Luca Mangia. La competenza, infatti, è del gip del Tribunale di Lecce Antonia Martalò, davanti alla quale si è presentato anche Antonio Tarantino, cugino di Parisi.

La donna, in particolare, ha sostenuto di aver gestito i parcheggi dei locali perché quest’attività per la famiglia costituiva l’unica fonte di reddito. E per questo motivo parla di guadagni con il marito in occasione dei colloqui in carcere: 500 euro solo la sera di Ferragosto, 800 al mese dall’area parcheggi del Mashad, somme riferite alla stagione estiva del 2013.

Ciampi Luca bis-3Ha preferito, invece, la strada del silenzio Luca Ciampi che per l’accusa sarebbe stato al vertice del gruppo di Parisi su Brindisi città: per il giovane, difeso dall’avvocato Cinzia Cavallo, è stato disposto l’interrogatorio per rogatoria nel carcere di Foggia dove è ristretto. Nei confronti di Ciampi è stata mossa l’accusa di estorsione ai danni dei giostrai di Brindisi perché avrebbe pretesto blocchetti di biglietti gratis da destinare alle famiglie dell’ex collegio Tommaseo, trasferiti per lo più nelle palazzine comunali di via Benvenuto Cellini, al rione Sant’Elia. Tutto in occasione della festa patronale di San Lorenzo e San Teodoro nel 2013.

 L’unica ad aver lasciato il carcere per i domiciliari è stata Tamara Niccoli, compagna di Ciampi, assistita dall’avvocato Cinzia Cavallo, su istanza depositata al gip del Tribunale di Lecce che ha accolto la richiesta di attenuazione della misura cautelare perché la ragazza è mamma di una bambina di due anni appena. La giovane ha respinto l’accusa, spiegando il contenuto delle conversazioni telefoniche intercettate e sostenendo di essersi limitata a parlare unicamente con amici di famiglia, la sua, e persone che ha conosciuto in un secondo momento, da quando cioè ha iniziato a frequentare Ciampi. In ogni caso l’oggetto delle telefonate sarebbero state attività lecite.

La conferenza dell'operazione Beginners-2Per gli altri restano le misure di custodia e restano intatti i gravi indizi di colpevolezza evidenziati dai sostituti procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, Alberto Santacatterina e Valeria Farina Valaori applicato della procura di Brindisi, unendo le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, l’ultimo dei quali è Francesco Gravina, alias Il Gabibbo, ai risultati delle indagini condotte dagli agenti della Squadra Mobile diretti da Alberto Somma. Nel periodo degli accertamenti sono state trovate anche delle lettere in carcere, i cosiddetti pizzini o sfoglie nel gergo della Scu, messaggi destinati all’esterno per la gestione delle attività del gruppo.

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