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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Scu, estorsioni e videopoker: domani il riesame per Solito e Nigro

BRINDISI – Sarà discussa domani dal Tribunale del riesame di Lecce la richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Gennaro Solito e di Nicola Nigro, cegliesi, arrestati nel corso dell’operazione “Calipso”.

BRINDISI – Sarà discussa domani dal Tribunale del riesame di Lecce la richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Gennaro Solito e di Nicola Nigro, cegliesi, arrestati nel corso dell’operazione “Calipso”.

Solito, difeso dagli avvocati Danilo Cito e Aldo Gianfreda, e Nigro difeso da Ladislao Massari, sono indagati assieme ad Albino Prudentino, detenuto in attesa di estradizione in Albania, Ercole Penna, mesagnese, difeso dall’avvocato Marcello Falcone, Bruno Bembi di  Oria, difeso dall’avv. Pasquale Annicchiarico, Maurizio e Giovanni Vicientino (cugini del presunto capo Daniele Vicentino) Angelo Cavallo e Tiziano Maggio, mesagnesi, difesi dall’avv. Raffaele Misseri, tutti arrestati nell’ambito di questa operazione. Sono tuttora irreperibili Daniele Vicientino, il presunto capo della Scu esterna alle carceri, e Tobia Parisi, mesagnesi.

Gli avvocati di Solito chiedono l’annullamento del provvedimento perché, così come l’indagato ha già spiegato al giudice di Busto Arsizio che lo ha interrogato per rogatoria dopo l’arresto avvenuto nell’aeroporto di Malpensa al rientro dalla Thailandia, lui con Daniele Vicientino aveva avuto rapporti solo perché gli doveva rifare il bagno. Solito è ancora detenuto nel carcere di Busto Arsizio. Anche Nigro ha respinto gli addebiti. “Ero in cura al Cim – disse al giudice nel corso dell’interrogatorio di garanzia – e uno come me non lo vogliono certamente in un’organizzazione come la Sacra corona unita”.

Secondo l’accusa, sostenuta dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Lecce Alberto Santacatterina, e avallate dal giudice per le indagini preliminare Ercole Aprile, che ha emesso i provvedimenti di cattura, gli indagati facevano parte di un gruppo emergente della Sacra corona unita, che aveva preso piede nei territori di Oria, Ceglie Messapica, Ostuni e, ovviamente, Mesagne. Un gruppo molto forte e determinato che si sarebbe già sostituito, o aveva in programma di farlo, ai capi storici dell’organizzazione mafiosa.

A Ostuni il punto di riferimento era Albino Prudentino, arrestato in Albania dove si apprestava a inaugurare un casinò ed al quale nei giorni scorsi sono stati sottoposti a sequestro preventivo tutti i beni. A Mesagne Daniele Vicientino, a Oria Bruno Bembi e a Ceglie Gennaro Solito. I primi due non sono stati interrogati e quindi non hanno ancora fornito una loro versione. Prudentino perché si trova in Albania, Vicientino perché è latitante. Solito ha negato e così anche Bembi.

L’inchiesta giudiziaria va avanti. E così anche le ricerche di Daniele Vicientino e di Tobia Parisi.

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