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Cronaca

Scu, Cassazione per Last Minute: condanne definitive per cinque brindisini su sei imputati

La Corte annulla con rinvio solo per il geometra Antonio Centonze, difeso dagli avvocati Guastella e Massari: nuovo processo d’appello per rideterminare la pena in continuazione con altra sentenza. Tutti hanno atteso in libertà la pronuncia

BRINDISI – Diventano definitive le condanne per cinque brindisini sui sei imputati, tornati in libertà dopo i fermi Last minute disposti otto anni fa dall’Antimafia, sulla scia del pentimento di Ercole Penna: la Cassazione ha respinto i ricorsi, ritenendoli non ammissibili, ad eccezione di quello che riguarda Antonio Centonze, per il quale è stato disposto l’annullamento con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello per la rideterminazione della pena, in continuazione con altra sentenza.

La Cassazione e le condanne definitive

Antonio Centonze-2La pronuncia è della Quinta sezione penale della Cassazione ed è arrivata nella serata di lunedì scorso. Con il terzo e ultimo grado di giudizio diventano, di conseguenza, esecutive, le condanne definite – con rito abbreviato - nei confronti degli imputati accusati aver fatto parte della Sacra Corona Unita, associazione per delinquere di stampo mafioso, nel territorio brindisino, tra il capoluogo, Mesagne e San Pietro Vernotico.

Le condanne che saranno eseguite nelle prossime settimane sono le seguenti:  Lucio Annis, 48 anni, alla pena di dieci anni di reclusione; Cosimo Leto, 65 anni, a dieci anni e sei mesi; Benito Leo 59 anni, a otto anni e otto mesi; Angelo Buccarella, 39 anni, a sei anni (è il figlio di Salvatore Buccarella, detto Totò Balla, già condannato per associazione mafiosa in quanto considerato al vertice della frangia tuturanese del sodalizio); Antonello Raffaele Gravina, 50 anni, a sette anni.

L'unico annullamento con rinvio

Per effetto della pronuncia degli Ermellini, si rende necessario un processo d’appello bis per Centonze (nella foto), difeso dagli avvocati Giuseppe Guastella (nella foto in basso) e Ladislao Massari, entrambi del foro di Brindisi. I giudici di un'altra sezione della Corte d’appello di Lecce, dovranno rideterminare la pena da applicare a Centonze, 50 anni, condannato a dieci anni e sei mesi, con rito abbreviato. Questa seconda pronuncia, quindi, attiene al trattamento sanzionatorio dell’imputato. Libero anche lui.

I penalisti hanno impugnato la sentenza della Corte d’Appello di Lecce, presieduta da Vincenzo Scardia, pronunciata il 13 gennaio 2016, dopo il verdetto del gup del Tribunale salentino, di fronte al quale si svolse il giudizio con rito abbreviato, strada processuale che garantisce la riduzione di un terzo della pena, in caso di condanna.

I fermi Last minute e il pentito Penna

GIUSEPPE GUASTELLA-4I brindisini furono fermati dagli agenti della Mobile nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Alberto Santacatterina della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, subito dopo le prime dichiarazioni messe a verbale dal mesagnese Ercole Penna, alias Linon u’ biondo.

Penna venne arrestato nel blitz Calypso, l’8 novembre 2010 e a distanza di qualche giorno decise di collaborare con la giustizia e iniziò a rendere dichiarazioni in prima persona, accusandosi di diversi omicidi, partendo da quello di Ezio Pasimeni per il quale era stato assolto.

Nel timore che la notizia del pentimento potesse portare alla fuga dei brindisini dei quali Penna aveva fatto i nomi come affiliati al gruppo, furono disposti 28 fermi eseguiti tre giorni prima della fine del 2010, poi convalidati con l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare. Il collaboratore, da allora, ha ottenuto la patente di credibilità in diversi processi che si sono svolti tra Brindisi e Lecce ai quali ha partecipato in videoconferenza da una località protetta, nota unicamente al servizio centrale di protezione. In quanto credibile e dunque pentito a tutti gli effetti, gli sono state riconosciute le attenuanti speciali previste per chi collabora, sotto forma di riduzione delle pene: nonostante sia accusato di fatti di sangue, non è stato condannato al carcere a vita.

Le affiliazioni alla Scu

Con la pronuncia della Cassazione viene messo il punto alla vicenda processuale, scaturita dalla prima inchiesta imbastita dall'Antimafia di Lecce partendo dai verbali resi da Penna nei 180 giorni previsti dal legislatore per la collaborazione. Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli del reato di cui all’articolo 416 bis del Codice penale, in via definitiva: sono statu affiliati alla Sacra Corona Unita, benché abbiano respinto l'accusa,  in tempi e con modalità differenti. La sentenza, quindi, è passata in giudicato. E dovrà essere eseguita. Il dispositito della Cassazione sarà trasmesso all'ufficio esecuzioni per i conseguenti adempimenti.



 

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