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Cronaca

“Scu, nuovo corso: ora c’è un’alleanza tra Campana, Pasimeni e Vicientino”

“Accordo raggiunto nel carcere di Lecce perché ci sono molti affiliati e pochi soldi”. Il pentito Gravina, detto il Gabibbo, in uno degli ultimi verbali racconta del periodo di austerity della mala. E poi elenca i nuovi ingressi tra Mesagne e Brindisi. Molti nomi restano ancora coperti da omissis

BRINDISI – Anche nella mala arriva il tempo di stringere accordi che sino a qualche anno fa erano ritenuti impensabili. Ed è successo che nemici giurati come Francesco Campana da un lato e Daniele Vicientino con Massimo Pasimeni, dall’altro, abbiamo stretto un’alleanza per necessità, per fronteggiare il tempo di crisi se non addirittura di austerity nella quale è scivolata la stessa Sacra Corona Unita costretta a fare i conti con entrate limitate rispetto al passato.

L’evoluzione degli assetti interni all’associazione di stampo mafiosa del Brindisino è stata svelata da Francesco Gravina, alias il Gabibbo, uno degli ultimi del “clan dei mesagnesi” ad aver deciso di collaborare, ed è ancora oggetto di indagini della Dda di Lecce, impegnata nel definire l’attuale organigramma del sodalizio, tanto è vero che molti dei nomi consegnati dal pentito come affiliati sono ancora coperti da omissis. A differenza di quelli ai quali è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare eseguita dagli agenti della Mobile di Brindisi, diretti da Alberto Somma, sotto la voce The beginners. Sarebbero stati i volti nuovi della Scu. Ma di nuovo c’è quell’alleanza tra nemici.

Francesco CampanaMassimo Pasimeni“Attualmente e cioè sino al giorno della mia collaborazione è i atto un’alleanza tra Francesco Campana, Massimo Pasimeni e Daniele Vicientino stretta nel carcere di Lecce dopo l’arresto di Campana”, si legge nel verbale di Gravina, reso ai magistrati della Dda il 3 aprile 2014. Campana è sempre stato ritenuto vicino alla famiglia Buccarella, mentre gli altri due sono indicati al vertice del cosiddetto gruppo dei mesagnesi riconducibile ad Antonio Vitale, alias il marocchino, da anni detenuto, a Daniele Vicientino, detto il Professore per la teoria sul consenso sociale, detenuto dal 2010 in seguito al Blitz chiamato Calypso e Massimo Pasimeni, noto come Piccolo dente, ristretto anche lui non solo con l’accusa di aver fatto parte del sodalizio, ma anche per omicidio per il quale è stato condannato all’ergastolo.

Per quale motivo i tre avrebbero raggiunto un’intesa di questo tipo? “L’alleanza è giustificata dall’esigenza di curare nel migliore dei modi l’interesse di tutti, senza contrasti reciproci, anche in considerazione del fatto che attualmente molti sono gli affiliati e pochi invece sono gli introiti”, ha spiegato il Gabibbo.

Per confermare l’assunto, ha fatto un esempio: “Mio fratello Antonello Gravina, affiliato a Campana, si accompagna con Giuseppe Vinci che invece è un affiliato di Vicientino con il quale può compiere tranquillamente attività illecite”. In tal modo sarebbero stati eliminati i rischi di possibili ingerenze negli affari sino a poco tempo fa gestiti sulla base di una ripartizione geografica secondo i cui il gruppo dei mesagnesi aveva il monopolio dell’area di Mesagne, mentre Campana-Buccarella su Brindisi e sulla frazione di Tuturano.

Ercole PennaSandro Campana dopo la catturaSu una simile evoluzione degli assetti della Scu, Gravina è l’unico ad aver reso dichiarazioni. Non poteva sapere nulla Ercole Penna, il pentito sino ad ora riconosciuto come credibile dalla Dda di Lecce, perché la sua collaborazione risale al mese di novembre 2010, quindi è nettamente precedente a quella del Gabibbo che essendo l’ultimo avrebbe consegnato una fotografia della Scu attuale.

Gravina ha detto anche altro: “So che è intenzione di Sandro Campana, fratello di Francesco, di affiliarsi direttamente a Vicientino una volta scontati gli arresti domiciliari e questo su ordine del fratello”. Sandro Campana è diventato a sua volta un collaboratore di giustizia e il mese prossimo dovrebbe terminare le dichiarazioni  che per legge vanno raccolte in 180 giorni: ha maturato la decisione di pentirsi dopo essere finito in carcere nel blitz Pax del 16 dicembre 2014 ed già stato citato come testimone dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Lecce.

Sull’alleanza in atto e sui volti nuovi della Scu i suoi verbali restano segretati.

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